Funerali ore 15.00

I funerali si terranno domani, lunedì 18 aprile, alle ore 14,30 con la recita del Rosario e alle 15.00 con la celebrazione della Messa. 

fotoGiannino

La sezione ANPI di Olgiate Olona piange la morte di Giannino Galbersanini, ultimo Partigiano del nostro Comune che aveva combattuto nelle fila della 102° Brigata Garibaldi durante la Resistenza.

Resta vivo in tutti noi il ricordo del suo sguardo e delle sue passeggiate per le vie cittadine con il bastone, che lo aiutava a portare il peso degli anni, rivestito del nastro tricolore.

Per la rinascita di quel Tricolore Giannino aveva rischiato in gioventù anche la vita combattendo contro le truppe straniere che occupavano il nostro Paese e contro coloro che ne avevano infangato l’onore e la storia.

Purtroppo la burocrazia e le amnesie del nostro Stato non hanno consentito a Giannino di ricevere la medaglia della Libertà che in questi giorni è finalmente arrivata a Varese per tutti i Partigiani della nostra provincia, ma avremo occasione di onorarlo nelle celebrazioni del prossimo 25 aprile.

Il miglior modo per far vivere ancora Giannino nel ricordo di tutti è quello di impegnarsi nella vita civile per affermare i valori di libertà e giustizia sociale che lo hanno sostenuto in tutta la sua vita.

Il presente e il prossimo futuro vedono il verificarsi vicino a noi di tragedie che ricordano quelle vissute nella gioventù da Giannino e richiedono a tutti noi il dovere di operare per il rispetto dei diritti umani e per la libertà dei popoli, come fecero coloro che aderirono al movimento partigiano nella Resistenza.

E’ con queste parole e con il canto sommesso di “Bella Ciao” che partecipiamo al lutto della sua famiglia e dei suoi cari, a cui porgiamo le nostre più sentite condoglianze.

 

ANPI Olgiate Olona.

 

 

 

 

 

 

Onore e ricordo del partigiano Giannino

26 aprile 1945: la resa dei tedeschi – GIOVANNI GALBERSANINI

26 aprile 1945: la resa dei tedeschi

GIOVANNI GALBERSANINI

“Dopo il 26 aprile noi, tutti i giorni, con un camion portavamo su la roba da distribuire a quelli di Olgiate; il luogo di consegna era la costruzione che hanno buttato giù adesso, accanto al Parco della Biblioteca, verso la Scuola Media.

Quelli che distribuivano però erano quelli che erano su in paese.”

26 aprile 1945: la resa dei tedeschi – ANGELO BORSETTA, AMBROGIO CASTIGLIONI, GIOVANNI GALBERSANINI

26 aprile 1945: la resa dei tedeschi

ANGELO BORSETTA, AMBROGIO CASTIGLIONI, GIOVANNI GALBERSANINI

“I tedeschi avevano però minato i bunkers e alcune zone dello stabilimento collegando fra loro, con fili elettrici, le spolette degli ordigni.

Abbiamo allora interpellato la “Lombarda” perchè togliesse la corrente e abbiamo portato giù un gruppo di tedeschi che ha disinnescato tutto.”

Navigazione articoli

25 aprile 1945: la liberazione – GIOVANNI GALBERSANINI

25 aprile 1945: la liberazione

GIOVANNI GALBERSANINI (vivente)

“Un po’ di giorni prima si sentiva che c’era già qualche cosa per aria e abbiamo cominciato a prepararci; io le armi le conoscevo già perché avevo fatto l’addestramento in Germania.

Gli avieri che erano nella Villa Restelli avevano paura, i tedeschi non uscivano più dal magazzino….allora siamo andati su a Fagnano e a Solbiate a fare l’addestramento con il Lago, per andare all’attacco dello stabilimento.”

 

8 Settembre 1943: militari allo sbando – GIOVANNI GALBERSANINI

8 Settembre 1943: militari allo sbando

GIOVANNI GALBERSANINI

(vivente il 4/2/2016)

“Io ho dovuto andare a presentarmi e avevo 17 anni. Ma poi sono scappato tre volte e una volta volevano portare via mia mamma; eh sì, avevo già il fratello in Tunisia e il papà in Russia. Mi hanno portato in Germania, dal marzo all’agosto del 1944, dove avevo fatto addestramento. Quando sono tornato sono scappato a casa.

Io non ero inquadrato col C.N.L.; allora si andava per le campagne, non lavoravo mica; si parlava con uno, si parlava con l’altro… si cominciava già ad avere collegamenti… c’era il Pasquale Rossini, un mio coscritto, quello lì andava su in Piemonte a portare le armi.

Noi ci si trovava in una casetta in campagna, dalla parte del Rovelli, verso Solbiate.”

La vita difficile di tutti i giorni – GIOVANNI GALBERSANINI

La vita difficile di tutti i giorni

GIOVANNI GALBERSANINI
“Quando ero al Pignone nascosto, i tedeschi un giorno hanno puntato la pistola alla mia nonna che veniva su a portarmi da mangiare.
Lei da Prospiano veniva su al Pognone; lì c’era anche il mio cugino Nino Ciceri.
Mia nonna mi portava su un po’ di patate, perchè mio nonno aveva la campagna, un po’ di farina, un po’ di riso… quello che poteva “fregare” al marito”.

Grave lutto per ANPI di Olgiate Olona

Apprendiamo della scomparsa di uno dei protagonisti della lotta di Liberazione olgiatese: Galbersanini Giannino, di cui abbiamo riportato fedelmente la testimonianza sui testi scritti.

Tutti i compagni e gli iscritti all’ANPI ti salutano e continueremo nella difesa della Costituzione che è costata tanti sacrifici umani, indelebili.

Porta i nostri abbracci a tutti i partigiani olgiatesi e rassicurali che qui non cessiamo la lotta, oggi nonviolenta, per gli stessi principi  per i quali hai lottato con fiducia.

Daremo informazioni sul funerale, appena possibile.

Galli e Benazzi

26 aprile 1945: la resa dei tedeschi – ANGELO BORSETTA, AMBROGIO CASTIGLIONI, GIOVANNI GALBERSANINI

26 aprile 1945: la resa dei tedeschi

ANGELO BORSETTA, AMBROGIO CASTIGLIONI, GIOVANNI GALBERSANINI

“I tedeschi avevano però minato i bunkers e alcune zone dello stabilimento collegando fra loro, con fili elettrici, le spolette degli ordigni.

Abbiamo allora interpellato la “Lombarda” perchè togliesse la corrente e abbiamo portato giù un gruppo di tedeschi che ha disinnescato tutto.”

25 aprile 1945: la liberazione – GIOVANNI GALBERSANINI

25 aprile 1945: la liberazione

GIOVANNI GALBERSANINI (vivente)

“Un po’ di giorni prima si sentiva che c’era già qualche cosa per aria e abbiamo cominciato a prepararci; io le armi le conoscevo già perché avevo fatto l’addestramento in Germania.

Gli avieri che erano nella Villa Restelli avevano paura, i tedeschi non uscivano più dal magazzino….allora siamo andati su a Fagnano e a Solbiate a fare l’addestramento con il Lago, per andare all’attacco dello stabilimento.”