Preghiera per mamma e papà di Giulio Regeni, in lotta contro lo Stato italiano complice dell’Egitto

Solidarietà nella richiesta di ritiro dell’Ambasciatore italiano in Egitto, processo ai servizi segreti egiziani e rottura dei rapporti commerciali e di armamenti col regime islamico di Al Cairo da subito!

Nella comunità cristiana i pensieri vanno come il resto della vita cristiana: solo chi pensa al più piccolo riceve anche il più grande.

Dietrich Bonhoeffer

Salmo 15

Miktam. Di Davide.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,

senza di te non ho alcun bene».

Per i santi, che sono sulla terra,

uomini nobili, è tutto il mio amore.

Si affrettino altri a costruire idoli:

io non spanderò le loro libazioni di sangue

né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:

nelle tue mani è la mia vita.

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,

è magnifica la mia eredità.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;

anche di notte il mio cuore mi istruisce.

Io pongo sempre innanzi a me il Signore,

sta alla mia destra, non posso vacillare.

Di questo gioisce il mio cuore,

esulta la mia anima;

anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,

né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.

Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena nella tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra.

Invocazione dello Spirito Santo su di Noi

Simeone il Nuovo Teologo, Invocazione allo Spirito Santo (estratto)

Vieni , luce eterna, Vieni, mistero nascosto. Vieni, tesoro senza nome. Vieni, realtà ineffabile. Vieni persona inconcepibile. Vieni, esultanza senza fine. Vieni luce senza tramonto. Vieni attesa verace di tutti quelli che saranno salvati. Vieni, risveglio di quelli che dormono. Vieni risurrezione dei morti (Gv 11,25). Vieni potente che sempre col solo volere fai, rinnovi e trasformi tutte le cose. Vieni, invisibile e del tutto intangibile e impalpabile. Vieni, tu che sempri rimani immobile e che a ogni momento tutto ti muovi e vieni a noi che giaciamo nell’inferno, tu che sei al di sopra di tutti i cieli (1 Pt 4,10). Vieni nome sommamente desiderato e continuamente ripetuto, ma di cui ci è impossibile dire chi sia e conoscere di quale natura sia. Vieni ,gioia eterna. Vieni corona immarcescibile (1 Pt 5,4). Vieni porpora del grande dio e re nostro. Vieni cintura cristallina cosparsa di pietre preziose. Vieni calzare inaccessibile. Vieni, destra regale, purpera e sovrana. Vieni, tu che ha desiderato e desidera la mia anima infelice. Vieni, solo a chi è solo, perchè sono solo come vedi.  Vieni tu che mi hai diviso da tutti e fatto solitario su questa terra. Vieni, tu che sei diventato desiderio dentro di me e ti sei fatto desiderare da me, pur essendo del tutto inaccessibile. Vieni, mio respiro e vita (At 17,25). Vieni, consolazione della mia misera anima. Vieni, gioia, gloria e mia delizia senza fine.

Ti rendo grazie, perché sei diventato un solo spirito con me (1 Cor 6,17).

(…)

Costituzione degli apostoli VIII 38 II

Invocazione per i fedeli

  1. Signore onnipotente, altissimo che abiti nell’alto dei cieli, santo che riposa tra i santi (Is 57,15), senza principio e unico sovrano, tu che per tramite di Cristo ci hai dato l’annuncio che ci ha fatto conoscere la tua gloria e il tuo nome, e si è manifestato a noi (Eu Gv 17,6) per farci comprendere. 3.anche ora per sua intercessione volgi lo sguardo a questo tuo gregge, purificalo da ogni ignoranza e cattiva azione, fa che ti tema e che ti ami e tremi al cospetto della tua gloria.
  2. Sii clemente con loro, e propizio presta ascolto alle loro preghiere; custodiscili fermi, irreprensibili e innocenti, affinché siano santi nel corpo e nell’anima, senza macchia né ruga né alcunché di simile (Ef. 5,27), ma siano integri e nessuno tra loro presenti manchevolezze e imperfezioni.
  3. Difensore potente e imparziale, proteggi questo tuo popolo che hai scelto fra migliaia, che hai riscattato col prezioso sangue del tuo Cristo (1 Pt 1,19). Protettore, soccorritore, sostegno saldissimo, riparo sicuro, perché nessuno può strappare nulla dalla tua mano (Gv 10,29), non c’è altro dio come te, perché in te confida la nostra perseveranza, 6.santificali nella tua verità, perché la tua parola è verità (Gv 17,17). Tu che non guardi al favore e non ti puoi ingannare, liberali da ogni malattia, infermità, delitto, ingiuria e frode, dal timore del nemico (Sl 63,2), dalla saetta che vola di giorno, dalle difficoltà che arriva di notte (Sl 90, 5-6), e rendili degni della vita eterna in Cristo tuo figlio unigenito, dio e salvatore nostro, per il quale a te è gloria e venerazione nello Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Così sia.

Inno lucernare

Luce gioiosa di gloria santa

del Padre celeste immortale

santo beato ,

Gesù Cristo.

Giunti al tramonto del sole ,

nel vedere la luce la sera,

cantiamo il Padre, il Figlio

e lo Spirito Santo di Dio.

Sei degno di essere cantato

in ogni momento con voci sante,

Figlio di Dio, tu dai la vita.

Per questo il mondo ti glorifica.

Padre Nostro

(versione ecumenica, Perugia 1999)

Padre nostro che sei nei cieli

Sia santificato il tuo nome

Venga il tuo regno

Sia fatta la tua volontà

Come in cielo anche in terra

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

E rimetti a noi i nostri debiti

Come anche noi li rimettiamo ai nostri

debitori

Non indurci in tentazione

Ma liberaci dal Male

Tuo è il regno, la potenza e la gloria

Nei secoli dei secoli. Amen

La persecuzione dei cristiani in Cina peggiorerà nel 2021

È l’allarme lanciato da un recente rapporto pubblicato da Release International, organizzazione che sostiene i cristiani perseguitati in tutto il mondo

Neanche la pandemia ha arrestato la persecuzione in India e Cina, ed è probabile che le cose peggiorino nel 2021: è l’allarme lanciato da un recente rapporto pubblicato da Release International, organizzazione che sostiene i cristiani perseguitati in tutto il mondo.

Secondo Release International la Cina ha «comprato il silenzio della comunità internazionale» attraverso i rapporti commerciali. Durante il 2020 le chiese non registrate hanno continuato a subire saccheggi o sono state costrette a chiudere. I controlli sono aumentati: in alcune aree le autorità governative hanno costretto le chiese registrate a installare telecamere a circuito chiuso. I cristiani riferiscono anche che alcune chiese sono costrette a affiggere manifesti che proclamano le credenze comuniste.

«Il governo del presidente Xi Jinping accresce la sua “pulizia” di tutto ciò che rallenta l’agenda comunista», hanno detto i partner di Release. Le autorità cinesi «hanno comprato la libertà dalla censura attraverso il commercio che per molti paesi è essenziale per le proprie economie», hanno aggiunto. Il rapporto di Release International avverte che la Cina ha sfruttato la pandemia per aumentare la sua presa sulle chiese, in particolare quelle non registrate.

Bob Fu, leader di China Aid, organizzazione che quest’anno ha affrontato attacchi terroristici per il suo lavoro in difesa della libertà religiosa, ha affermato che il governo cinese ha accelerato la rimozione forzata delle croci dalle chiese durante la pandemia. «Il governo cinese sta cercando in tutti i modi di sfruttare il virus aumentando la repressione contro le chiese cristiane», ha detto. Mentre in India, il crescente nazionalismo indù è alla base dell’aumento della violenta persecuzione dei cristiani da quando il Bharatiya Janata Party (BJP) è salito al potere nel 2014. Gli attacchi a cristiani e chiese sono continuati solo dopo la rielezione del primo ministro del Bjp, Narendra Modi, con una schiacciante vittoria nel maggio 2019. Gli attacchi non si sono fermati neanche durante la pandemia: l’Alliance Defending Freedom ha registrato 225 episodi di violenza di matrice religiosa contro i cristiani nel 2020, rispetto ai 218 del 2019.

Nel rapporto si fa riferimento anche ad altri paesi come la Malesia, dove il governo appena formato sta utilizzando l’epidemia di Covid per i propri scopi. «Hanno chiuso chiese in tutto il Paese, dove la persecuzione è decisamente in aumento», hanno detto.

In Nigeria, i cristiani continuano ad essere attaccati dal gruppo terroristico Boko Haram e da militanti fulani armati. I partner di Release International affermano che gli attacchi stanno assumendo sempre più la caratteristica di una jihad. «Abbiamo assistito ad attacchi sistematici ben pianificati, ben orchestrati contro le comunità cristiane che non hanno nulla a che fare con la lotta per i pascoli», ha dichiarato Hassan John. «Questi attacchi sono guidati da un’ideologia islamista, volta a distruggere “gli infedeli” e, in molti luoghi, a cacciarli dalle loro comunità; mentre il governo, intenzionalmente o per omissione, chiude un occhio sulla carneficina in atto».

Nonostante le enormi sfide, quest’anno sono emerse anche alcune buone notizie. In Corea del Nord, uno dei paesi più duri nei confronti del cristianesimo, i credenti hanno visto nella pandemia un’opportunità: c’è stato ad esempio un raddoppio delle Bibbie distribuite quest’anno nonostante le restrizioni dovute al Covid. «Questo è stato l’anno più creativo a cui abbiamo assistito nella chiesa sotterranea fino ad oggi». E in Iran, i cristiani sono stati in grado di evitare la sorveglianza del governo incontrandosi online. «La persecuzione è in aumento in Iran: le autorità stanno vedendo la crescita del numero di convertiti e delle chiese domestiche e sono determinati a tutti i costi ad arginare questa crescita. Non c’è dubbio che il governo sia preoccupato per il fatto che i musulmani disillusi stiano diventando cristiani».

Commentando i risultati del rapporto, l’amministratore delegato di Release International, Paul Robinson, ha dichiarato: «I nostri partner ci dicono che gli attacchi contro i cristiani sono in aumento. Tuttavia, nonostante la persecuzione e la pandemia, vediamo chiare prove dell’audacia, del coraggio e della fiducia in Dio dei cristiani sotto pressione in tutto il mondo».

Meeting Minutes di fine anno 2020

Meeting Minutes di fine anno 2020

Preghiere per la scarcerazione immediata di Patrick Zaki

Dio non muore il giorno in cui noi smettiamo di credere in un Dio personale. Noi però moriamo il giorno in cui la nostra vita non è più attraversata dal sempre ridonato splendore della meraviglia divina, da quella fonte di luce che sta al di là di ogni ragione.

Dag Hammarskjoeld

Dopo le argomentazioni false della Magistratura egiziana riprese dai media riteniamo anche per questa vigilia di dedicare del tempo alla preghiera in favore della famiglia Regeni, madre e padre, abbandonati dal Ministro degli Esteri e da tutto questo Governo in carica, che merita solo il nostro disprezzo per opportunismo affaristico e militare. Calci nel sedere a questi parassiti in poltrona rossa.

Domani pregheremo perchè la forza della lotta di mamma e papà Regeni non li abbandoni nel lungo cammino contro lo Stato italiano. Non ci interessano le parole vuote di chiunque.

Maurizio

Israele, arriva lo spray nasale contro il Covid. E la notizia finisce anche sui siti iraniani

di Sharon Nizza

Si chiama Taffix e impedisce ai virus di penetrare la mucosa nasale creando una barriera protttiva per 5 ore. Agli inizi della pandemia, l’Ayatollah Naser Makarem Shirazi, una delle massime autorità religiose in Iran, aveva emesso una fatwa secondo cui, alla norma che vieta di comprare qualsiasi prodotto “dai sionisti o da Israele”, era stata fatta un’eccezione “a meno che il trattamento non sia unico e insostituibile”.

TEL AVIV –  In attesa del vaccino, tra le nuove tecnologie che si fanno strada per prevenire la diffusione della pandemia, debutta sul mercato in questi giorni Taffix, uno spray nasale che impedisce ai virus di penetrare la mucosa nasale, creando una barriera protettiva efficace per cinque ore.

Sviluppato dall’azienda biofarmaceutica israeliana Nasus Pharma, l’inalatore fornisce un ulteriore livello di protezione, in aggiunta alle mascherine, particolarmente indicato per gli ambienti ad alto rischio come i mezzi di trasporto pubblico, negozi e scuole, o in generale qualsiasi spazio chiuso.

Taffix rilascia una polvere contenente ipromellosa che, in soli 50 secondi, crea un sottile strato di gel nella mucosa nasale, funzionando come una barriera protettiva dalle minacce esterne. La polvere nasale, inoltre, è stata sviluppata per abbassare il pH della mucosa nasale da 6.8 a 3.5, creando un ambiente più acido che neutralizza il virus.

Lo spray, già in commercio in Europa e acquistabile su Amazon, nel giro di un paio di settimane entrerà anche nel mercato italiano, dove sarà reperibile nelle farmacie, ci racconta Udi Gilboa, co-fondatore e direttore esecutivo di Nasus Pharma.

Uno dei test più significativi che sono stati fatti sul prodotto è avvenuto nell’affollatissima città israeliana di Bnei Berak, abitata principalmente dalla comunità ebraica ultraortodossa, dove si è registrato un tasso di contagio più alto della media del Paese anche a causa dell’alta densità demografica. Tra i soggetti che hanno partecipato all’esperimento, inalando Taffix tre volte al giorno per due settimane (e sempre indossando anche la mascherina), solo il 2% è risultato positivo, 2 persone su 83 (“proprio le due persone che hanno ammesso di non aver spruzzato lo spray alla frequenza richiesta” specifica Gilboa). Mentre nel gruppo che non ha inalato Taffix ma indossava solo le mascherine, il tasso di contagio è stato ben del 10%.

“L’esperimento ci ha fornito dati eccellenti. È la prima volta che, oltre alle mascherine, una misura preventiva per il contrasto del Covid si è dimostrata realmente efficace nel limitare la diffusione del contagio, specie in ambienti con potenziali super-spreader” dice Gilboa. Va specificato che Taffix non intende sostituire le indicazioni ministeriali relativamente all’uso delle mascherine o al distanziamento fisico, ma costituisce “un ulteriore strato protettivo” sottolinea Gilboa.

Nei test condotti in laboratorio presso l’Università della Virginia, i risultati hanno dimostrato che Taffix è in grado di uccidere il 99% di cellule virali da SARS-CoV-2.

“Abbiamo testato Taffix su diverse tipologie di virus” prosegue Gilboa. “Il 95% dei virus penetra nel corpo attraverso il naso e viene debellato nel momento in cui incontra la patina di Taffix che riduce il pH al 3.5: ogni virus che conosciamo oggi muore in un ambiente con tale livello di acidità. Ciò significa che Taffix costituisce una soluzione preventiva non solo per il Covid, ma per ogni patologia virale, compresa l’influenza stagionale”.

La notizia dell’innovativo e semplice dispositivo, che avrà un costo di circa 15€ a flaconcino (1000 mg), ha fatto il giro del mondo, tanto da essere pubblicata persino dall’agenzia stampa iraniana Tasnim, vicina alle Guardie della Rivoluzione. Agli inizi della pandemia, l’Ayatollah Naser Makarem Shirazi, una delle massime autorità religiose in Iran, aveva emesso una fatwa secondo cui, alla norma che vieta di comprare qualsiasi prodotto “dai sionisti o da Israele”, era stata fatta un’eccezione “a meno che il trattamento non sia unico e insostituibile”.

Fonte: lA REPUBBLICA on line

Argentina, legalizzazione dell’aborto: una vittoria storica dopo decenni di lotta

30.12.2020 – Riccardo Noury

Argentina, legalizzazione dell’aborto: una vittoria storica dopo decenni di lotta
(Foto di archivio Pressenza)

Con 38 voti a favore, 29 contrari e un astenuto, il 30 dicembre il Congresso dell’Argentina ha definitivamente approvato la legge sull’aborto.

La legge prevede che i servizi di aborto saranno disponibili gratuitamente fino alla quattordicesima settimana di gestazione; nel periodo successivo, l’aborto sarà legale in caso di pericolo per la vita o per la salute della donna o in caso di stupro.

Ai servizi di aborto offerti dalla sanità pubblica così come da quella privata si potrà avere accesso non oltre i 10 giorni successivi alla richiesta.

A partire dai 16 anni di età si potrà esprimere pieno consenso, mentre per quanto riguarda le ragazze dai 13 ai 16 anni di età si presumerà che abbiano capacità e maturità sufficienti per prendere una decisione ed esprimere consenso, tranne nei casi in cui la procedura medica presenti gravi rischi per la loro salute o la loro vita.

Gli operatori sanitari dovranno garantire un trattamento dignitoso, la riservatezza e la confidenzialità delle informazioni e il rispetto dell’autonomia di scelta; coloro che opporranno ritardi, ostacoli o rifiuti a una prestazione di aborto nei casi riconosciuti dalla legge potranno andare incontro a sanzioni penali o essere esclusi dall’attività professionale.

Meeting Minutes del 30/12/2020

Meeting Minutes del 30/12/2020

Buon compleanno, Rachel Foster Avery (dicembre) 30, 1858 ottobre. 26, 1919). Quacchera. Pacifista. Femminista. Suffragista. Membro dello staff della National American Suffrage Association. Stretta associata di Susan B. Anthony. La casa famiglia Avery nel nord-est di Philadelphia era un luogo di raduno per i suffragisti negli anni ‘ 1890 La casa e i terreni sono ora il Centro Spirituale Cranaleith, gestito dalle Sorelle della Misericordia. Nato a Pittsburgh, Pennsylvania. Morto a Philadelphia, Pennsylvania. Cremato.~ La Marginal Mennonite Society Heroes Series

La ‘Spartaco Schergat’ sarà ribattezzata ‘al-Galal’ ed è stata ceduta “da Fincantieri alla Marina Militare dell’Egitto presso i cantieri del Muggiano a La Spezia”. E’ solo il primo step della maxi-commessa da 10 miliardi di euro con la quale Roma venderà a Il Cairo un’altra Fremm, oltre a 20 pattugliatori d’altura di Fincantieri, 24 caccia Eurofighter Typhoon e 20 velivoli da addestramento M346 di Leonardo, più un satellite da osservazione

Preghiera per Patrick Zaki

Se non potete essere un pino sulla vetta del mondo, siate un cespuglio nella valle, ma siate il migliore piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello. Siate un cespuglio se non potete essere un albero. Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero. Se non potete essere il sole, siate una stella, Non con la mole vincete o fallite.

Martin Luther King

In questa data, nel 1663 (30 dicembre), Anna Roleffes (conosciuta anche come ′′ Tempel Anneke ′′) è stata bruciata come una strega a Braunschweig (Brunswick), Germania. Era vedova, circa 63 anni al momento della sua esecuzione. Era stata arrestata nel giugno 1663 e ha subito un lungo processo, compresa la tortura. I record di prova sono insolitamente ben conservati. Rivelano che Anna era articolata, intelligente e capace di leggere. I record sono stati pubblicati in forma di libro nel 2006, con il titolo ′′ The Trial of Tempel Anneke: Records of a Witchcraft Trial a Brunswick, Germania, 1663 ′′ (Università di Toronto Press).~ La serie di prova delle streghe

In questa data, nel 1558 (30 dicembre), quattro donne sono state uccise annegando nel castello Steen ad Anversa, Belgio. I loro nomi erano: Grietgen, Tanneken van Cluyten, Lynken Jacops e Stijntgen van Aken. Erano anabattisti. (Vedi lo specchio dei martiri, p. 583.)~ La serie di esecuzioni anabattiste della Marginal Mennonite Society

Poesia di David Herr

Trust in God
To guide your way
Through each and every
Storm tossed day

Fiducia in Dio

Per guidare la tua strada

Tra tutti i giorni

Giornata lanciata dalla tempesta

Il bosco è un mondo: intervista al cercatore d’alberi Tiziano Fratus

29.12.2020 – Italia che Cambia

Il bosco è un mondo: intervista al cercatore d’alberi Tiziano Fratus
(Foto di Italia che cambia)

Che cosa possiamo imparare dagli alberi? Chi è “l’uomo radice”? Qual è oggi il nostro rapporto con la natura? Ne abbiamo parlato con Tiziano Fratus, scrittore, poeta e appassionato cercatore d’alberi che il nostro Paolo Cignini ha intervistato in una recente puntata di “A tu per tu”.

“C’è una grammatica che attende solo di essere ascoltata. Una lingua che abbiamo dimenticato allontanandoci dal cuore selvatico della nostra immaginazione. Qualcuno la chiama boschese, qualcuno la chiama naturalezza, qualcuno la chiama selvatichezza. Ma non importa il suono delle parole che adottiamo, conta piuttosto il nostro fare ritorno alla radice dell’esistenza, il nostro posarsi di una foglia al suolo, al levarsi del sole ogni mattina da dietro le montagne. Siamo parte di questo istinto al movimento, un dono immenso”.

Questo brano è tratto da “Il bosco è un mondo” di Tiziano Fratus, poeta e scrittore che ha messo gli alberi al centro della sua attività artistica ed esperienziale. Qualche settimana fa il nostro Paolo Cignini ha avuto il piacere di confrontarsi con lui in una lunga e interessante intervista di cui riportiamo qui alcune parti.

Perché l’albero è diventato il tuo spazio principale di ricerca e sperimentazione?

L’albero è importante per me, o meglio la dimensione del bosco e quindi il rapporto con gli elementi della natura, perché diversi anni fa mentre attraversavo le foreste della California mi trovai di fronte a una sequoia millenaria. Ho avuto modo di entrare dentro questa grotta vivente e ho potuto ammirare e contemplare la grandiosità di alcune manifestazioni naturali che sono lì da 2000 anni.

Nel tuo percorso di “artigiano delle parole”, come ti sei definito, hai coniato alcune espressioni. Tra questi vi è “homo radix”, ovvero l’uomo radice, al quale hai dedicato anche una poesia.

L’uomo radice è una persona che attraversa il paesaggio e cerca di creare una connessione emotiva, culturale, spirituale con i grandi alberi, le foreste, i boschi e quello che noi chiamiamo in maniera generica la natura. Ci sono diverse persone, credo molte, che invece di trovare queste energie all’interno di un rapporto umano con altre persone costruiscono una relazione intima con chi gli sta intorno ma non è umano.

Nel mio caso alberi e boschi, ma ci sono diverse modalità. Anche i viaggi a piedi per esempio sono atti formativi e ricerca di centralità di se stessi e perdita di rapporti disturbanti rispetto al trovare il proprio equilibrio.

L’uomo radice rappresenta un atto di scissione con la società. Da questo spacco è nata una radice, una identità nuova, su cui io ho lavorato per tutti questi anni. Sono molti anni infatti che cerco di capire chi è questo uomo radice; ho dato una definizione, ho scritto libri che indagano questa identità, questo rapporto speciale con boschi e foreste, ma non c’è ancora una risposta definitiva.

E cosa vuol dire il termine “dendrosofia”?

“Dendron” vuol dire albero in greco e “sofia” vuol dire conoscenza e, a lungo andare, saggezza. La dendrosofia quindi è un percorso di esperienza e conoscenza che mette insieme uomo e albero. Da non prendere alla lettera, è tutto ciò che rapporta la volontà di conoscenza delle persone a quella che è la natura. È un discorso specifico nella traduzione ma che può essere intesa in modo più ampio.
Diversi libri che ho scritto in questi anni tra cui “Il bosco è un mondo” e “Il manuale del perfetto cercatore d’alberi” sono dendrosofici, perché abbracciano esperienze, conoscenze di grandi alberi, misurazioni botaniche e anche emozioni che scaturiscono dall’incontro con questi luoghi e questi giganti. Pensiamo ai giardini storici o agli orti botanici dove una persona può incontrare i patriarchi, i così detti alberi monumentali che esistono in Italia e in giro per il mondo.

Negli ultimi anni ho potuto tastare con mano il rinnovato interesse nei confronti della natura. Credi sia reale, o pensi si tratti piuttosto di una moda?

Credo che ci siano entrambe le dimensioni: in parte è una moda, ma ci sono tante persone che nutrono un interesse reale e convinto nei confronti della natura. A tal proposito mi piace raccontare un episodio. Quando ebbi quella piccola illuminazione e scrissi quella definizione di “uomo radice”, cominciai i primi viaggi in Italia per andare a vedere gli alberi monumentali, soprattutto in Piemonte e Lombardia. Cominciai a misurarli, a scrivere e raccontare storie intorno a questi grandi alberi. Andai quindi dagli editori per proporre questo lavoro. C’era pochissimo ai tempi sul tema e tutti gli editori di larga diffusione mi dicevano che l’albero era un discorso di nicchia che riguardava pochi, sebbene nel mio quotidiano conoscessi tante persone interessate, appassionate e incuriosite. Oggi non c’è un editore che non abbia pubblicato un mio libro, ognuno a suo modo.

Qual è oggi il tuo rapporto con la natura?

Il mio è un percorso particolare e al limite. Ho scelto di vivere in un posto dove il rapporto con i boschi è prossimo. Non credo che riuscirei più a vivere in città. Per me il bosco è diventato sempre più importante, qualcosa di radicale e essenziale. Questo non vuol dire che io senta più degli altri; ognuno sente le cose e la natura nel suo modo ed è l’unico possibile.

Quali sono i benefici maggiori che una persona può avere dal contatto con la natura?

La scienza ha dimostrato che il contatto con la natura contribuisce al benessere fisico. Attraversare boschi e giardini può portare tranquillità. Questo è il motivo principale per cui le persone hanno bisogno di fare una camminata ogni tanto accanto agli alberi e in uno spazio verde. Io penso inoltre che siano tante le ragioni per cui le persone hanno piacere di camminare in un bosco o in qualunque posto gli alberi siano la presenza più magnetica e affascinante.

Oggi si parla di piantare un milione di alberi per le città italiane. Questo è un fatto positivo, ma solo se non si trascura l’importanza di pensare alla qualità della loro vita. Molto spesso infatti gli alberi nelle nostre città vivono una condizione drammatica e molti studi ci dicono che un albero piantato in città vive meno della metà di quelli fuori dal contesto urbano. Abbiamo sotto gli occhi tutti quei viali dove gli alberi sono dentro un pezzetto di terra e litigano con il cemento, con noi che ci parcheggiamo sopra. Tutti coloro che vogliono piantare gli alberi dovrebbero considerare questo aspetto.

Nella tua opera c’è spesso la musica. Quale è il tuo rapporto con la musica e come entra in connessione con i boschi e con la natura?

Per me la musica è sempre stata molto importante e la ritrovo nella natura. Quando vado nei boschi io sento molta musica: il passo che fa scricchiolare le foglie le mattina all’alba o l’airone che prende il volo. Tutti questi rumori naturali formano la voce del bosco, compongono questa piccola orchestra immobile che abbiamo la fortuna di poter ascoltare ogni tanto.

Musica e silenzio: secondo te tramite il silenzio si riscopre la musica? Che ne pensi?

C’è la tendenza a fare del silenzio una sorta di guaritore, di grande sciamano che uno usa come vuole. Ma il vero silenzio non lo tocchiamo mai: è qualcosa cui puntiamo, ma che non possiamo raggiungere. Ciò lo rende molto prezioso. Noi proviamo ad avvicinarci al silenzio, ma il silenzio ci sfugge sempre. Siamo circondati da molti rumori che non sentiamo solo perché siamo abituati a sentirli. C’è una forma intermedia di rumore, attutito, che non è silenzio.

È diffusa una visione taumaturgica del bosco. Tu ritieni che andare nel bosco possa risolvere i problemi?

Ogni viaggio che facciamo in natura è faticoso e la fatica è una cosa molto utile: il viaggio faticoso che ti stanca è educativo. Spesso abbiamo l’idea che tutto ciò che non è lavoro sia relax, ma tutto quello che è fatto bene richiede una dose di fatica, anche camminare e stare con i propri pensieri, o guardare una mostra per esempio. Tutte le esperienze richiedono disciplina e dedizione, e a seconda dell’impegno anche un po’ di fatica. Per fortuna non abbiamo le bacchette magiche, perché sarebbero una sciagura per gli uomini.

Pensi che in questo periodo stia aumentando il desiderio di scoprire luoghi naturali?

Non saprei dare una risposta precisa. Oscillo un po’. Da una parte c’è la speranza che quello che stiamo vivendo sia utile a migliorare la percezione che abbiamo di noi stessi e ci aiuti a ricalcolare le nostre vite ed i bisogni: siamo abituati a pensare di essere liberi, ma in realtà siamo consumatori molto condizionati. D’altra parte c’è l’allarme per i comportamenti eccessivi che ho visto. Quest’estate c’è stata una invasione incredibile di persone nelle montagne e abbiamo visto ben poco rispetto per la natura.

Ci sono alberi in particolare che ti porti dentro?

Ne ho visti talmente tanti che non saprei neanche scegliere. Tra i tanti alberi sono molto attratto dai faggi. Ci sono poi molti alberi che torno a visitare quando posso, quelli dell’ambiente alpino e pre alpino, in particolare. Ma anche tanti alberi esotici che ora sono abitudinari anche per noi, il platano per esempio che non è un albero italiano. Oppure il cipresso: siamo abituati a pensare sia il classico albero da cartolina della Toscana, ma in realtà è un albero importato nei millenni.
Io sono molto affezionato al ficus australiano, che ormai si vede facilmente in alcune aree del nostro Mezzogiorno, in particolare a Palermo. Penso poi all’ulivo che può assumere dimensioni e età vetuste di grande impressione, 2 mila-3 mila anni. Sono tanti gli alberi che mi ricordano viaggi e incontri straordinari.

Il Bosco è un Mondo

Manuale del Perfetto Cercatore d’Alberi

 Qui l’articolo originale sul sito del nostro partner

L’ebrea rivoluzionaria Anna Kuliscioff

 di Gian Maria Gillo

 29 dicembre 2020

Il 29 dicembre 1925 moriva a Milano la rivoluzionaria Anna Kuliscioff

«Mi auguro, per il trionfo della causa del mio sesso, solo un po’ più di solidarietà fra le donne. Allora, forse, si avvererà la profezia del più grande scrittore del nostro secolo – Victor Hugo – che presagì alla donna quello che Gladstone presagì all’operaio: che cioè il secolo XX sarà il secolo della donna».

Passionale nella vita privata e nell’azione politica, legata a Filippo Turati da un lungo sodalizio affettivo e politico, Anna Kuliscioff (una delle prime donne laureate in medicina in Italia) dedicò la sua intera vita alla lotta per l’emancipazione delle classi oppresse e delle donne.

Morì a Milano il 29 dicembre del 1925 e durante il suo funerale avvenuto in pieno centro alcuni fascisti decisero di scagliarsi contro le carrozze del corteo funebre strappandone i drappi e calpestandone le corone.

L’intensa storia di Anna Kuliscioff è contenuta (per citarne solo uno tra i numerosi a lei dedicati) in un bel volume edito da Mondadori (ancora disponibile sulle piattaforme web librarie, anche se usato perché uscito nel 1993) scritto da Marina Addis SabaAnna Kuliscioff – Vita privata e passione politica.

L’esperienza di Kuliscioff è stata raccontata e sviscerata da un’altra intellettuale.

Saba, infatti, si è sempre impegnata nel movimento Femminista e specializzata in storia delle donne in particolar modo dedicando le sue attenzioni al tema: donne e fascismo e donne nella resistenza. Docente di Storia dell’Europa e di Storia contemporanea presso l’Università di Sassari ha pubblicato libri importanti, tra i quali: Partigiane – le donne della resistenzaLa scelta – ragazze partigiane, ragazze di Salò; e un volume l’ha voluto dedicare all’amico e politico Enrico Belringuer: Berlinguer non era triste.

«Nel 1878 – ricorda Saba nel racconto dedicato a Kuliscioff – a Firenze si tiene un processo ad una «sovversiva» russa: è una donna bionda e alta, dagli zigomi larghi e dagli occhi azzurri penetranti che subito s’impone per bellezza, dignità e intelligenza, all’ammirazione del pubblico e dei giornalisti.

Si chiama Anna (Anjia) Kuliscioff, ma è nata il 9 gennaio (tra il 1853 e il 1857) in Crimea con il cognome Rosenstein da una famiglia borghese ebrea.

Costretta all’esilio per i suoi rapporti con i terroristi russi e ricercata dalla polizia segreta zarista. Anna lascia la Russia, dunque, e si rifugia in Svizzera.

A Zurigo studia medicina e conosce Andrea Costa, padre dell’anarco-socialismo italiano e se ne innamora seguendolo in Italia, paese straniero di cui non conosce neppure la lingua, ma che diventerà la sua patria d’elezione.

Dopo la rottura del tormentato rapporto con Costa, dal quale la divideva la concezione del ruolo della donna nella coppia, Anna diventa la “libera compagna” di Filippo Turati.

“Dottora” dei poveri nella Milano che per quarant’anni sarà la sua città, la “signora del socialismo italiano” contribuisce con l’attività politica, giornalistica e saggistica, ad aprire il movimento operaio italiano a una dimensione internazionale, e combatte insieme a Turati – spesso prima e meglio di lui – le battaglie progressiste: il voto alle donne, la tutela del lavoro femminile e minorile, l’organizzazione e la difesa dei lavoratori.

La loro casa in Galleria è frequentata, fra gli altri, da Treves, dai Mondolfo, da Lombroso, Salvemini, Amendola, Matteotti. Dopo le ansie e le sofferenze della guerra, si entusiasma per la rivoluzione del 1917 che, spera, redimerà la sua mai dimenticata Russia.

Gli ultimi anni scorrono tragici: condanna la violenza dei bolscevichi e, al tempo stesso, impegna le estreme forze di donna malata contro il fascismo, fino all’assassinio del prediletto Giacomo Matteotti».

Nella completa e documentata biografia della Kuliscioff, dunque, Marina Addis Saba fa rivivere una straordinaria figura di donna la cui vicenda umana e politica è tutta nel segno di una costante coerenza tra ideale e azione.

Kuliscioff, non poteva non essere inserita nell’autorevole Enciclopedia delle donne .

L’enciclopedia ci ricorda che sarebbe stato troppo semplicistico per Kuliscioff attribuire l’inferiorità della donna all’egoismo e alla prepotenza maschile.

L’inferiorità femminile, ricorda Filomena Fantarella, «È assai più complicata e subdola; sì, subdola perché il passare del tempo e l’evoluzione intellettuale e morale dell’uomo ha trasformato l’antica condizione di schiavitù della donna; ma, appunto, l’ha trasformata non l’ha abolita, e anzi – auspice anche la tradizione cristiana -, quella condizione di mite arrendevolezza è stata santificata dalle stesse donne.

“I detti di San Paolo – affermava Kuliscioff – di San Giovanni Crisostomo, di Sant’Agostino, di Sant’Ambrogio ed altri, tutti d’accordo a chiamare la donna la porta del demonio, lo provano a sufficienza. E questi concetti, modificati e rifatti poi dalle varie chiese e soprattutto dalla chiesa cattolica, informano ancora dopo tanti secoli la sostanza delle opinioni che hanno gli uomini e, purtroppo, anche le donne stesse, sulle capacità, sulle attitudini e sui rapporti reciproci dei due sessi […] così per le donne sono rimaste leggi ed istituzioni che hanno origine dalla forza brutale, consacrate e sanzionate dalla chiesa e diventate poi anche base dei codici civili vigenti”. Da qui muove Anna per descrivere la parabola della donna, dall’eta’ primitiva agli albori della società industriale, con “l’altra metà del cielo” sempre piegata sotto il giogo della sopraffazione e dello sfruttamento. “Si potrebbe dire con Letourneau – sottolinea con forza Kuliscioff – che il primo animale domestico dell’uomo è stato la donna, perché in condizioni dispari di lotta, essa rimaneva la vinta, ma vinta soltanto dalla forza brutale”».

Oggi è possibile consultare testi e preziosi documenti presso il sito della fondazione Kuliscioff.

Inoltre è attivo il Premio Kuliscioff con il bando 2021.

Meeting Minutes straordinario

Preghiera per Patrick Zaki

Se volete conoscere il regno di Dio, non lo dovete cercare lontano nè andare in altri paesi. esso è vicino a te, se vuoi; anzi non è soltanto presso di te, ma in te; poichè onestà, umiltà, verità, purezza e ogni virtù (questo è il vero regno di Dio) non si possono andare a prendere in altri paesi o al di là dei mari, ma devono sorgere nel cuore

Martin Lutero

Catturata tra la metà del XIX secolo e subito dopo la seconda guerra mondiale, e scattata in cinque continenti, la collezione comprende ritratti e scatti candidi di coppie stese a letto, picnicando sull’erba e posando accanto alle loro auto. Nini e Treadwell forse non conoscono le circostanze in cui sono state scattate le foto, ma credono che il linguaggio del corpo dei soggetti e gli occhi reciproci siano, inconfondibilmente, quelli degli amanti romantici.

Link:

https://edition.cnn.com/style/article/loving-photographs-nini-treadwell/index.html?fbclid=IwAR2N7pTugx6ruK53LxiwA8IDbZp3A4_crvNvLGzXfuqINdNCpRMMqvKOoMQ

In questa data nel 1563 (29 dicembre), Sebastian Castellio morì. (Nato nel 1515, in Francia.) Predicatore e teologo. avvocato per la tolleranza religiosa e la libertà di pensiero. Avvocato per la separazione tra Chiesa e Stato.Il 27 ottobre 1553, Sebastian si trovava a Ginevra, in Svizzera, dove ha assistito al rogo sul rogo di Michael Serveto per aver negato la dottrina della Trinità. Sebastian si è indignato e ha accusato John Calvin di aver ucciso Servetus. Nel 1554 scrisse un opuscolo intitolato ′′ Gli eretici dovrebbero essere perseguitati?”Morto a Basilea, Svizzera e fu sepolto lì. Più tardi i suoi avversari hanno scavato il suo cadavere, lo hanno bruciato e sparpagliato le ceneri.~ La Marginal Mennonite Society Heroes Series

′′ La schiavitù americana è stata tecnicamente abolita nel 1865, ma una scappatoia nel 13° Emendamento gli ha permesso di continuare ′′ come punizione per i crimini ′′ fino al 21° secolo. Non sorprendentemente, le corporazioni hanno fatto pressioni per una definizione più ampia e più ampia di ′′ crimine ′′ negli ultimi 150 anni. Di conseguenza, ci sono più persone (per lo più dalla pelle scura) che oggi in America eseguono lavori forzati obbligatori, sostanzialmente non retribuiti, che nel 1830.”′′ Con il 5 % della popolazione mondiale e il 25 % della popolazione carceraria mondiale, gli Stati Uniti hanno la più grande popolazione incarcerata al mondo. Nessun’altra società nella storia ha imprigionato più cittadini.”C ‘ è un elenco completo delle aziende coinvolte nello sfruttamento del lavoro carcerario alla fine di questo articolo.

Egitto, Zaki dal carcere: “Buon Natale e grazie a chi mi sostiene”

29.12.2020 – Alessandra Fabbretti – Agenzia DIRE

Egitto, Zaki dal carcere: “Buon Natale e grazie a chi mi sostiene”
(Foto di Agenzia Dire)

Secondo il gruppo Facebook ‘Patrick Libero’, il ricercatore in detenzione cautelare dal febbraio scorso per “sedizione” ha chiesto ai familiari di far recapitare il messaggio ai colleghi dell’Università di Bologna e a coloro che sostengono il suo caso in tutto il mondo.

“Buon Natale a tutti i miei colleghi e sostenitori. Fate sapere che sono qui perché sono un difensore dei diritti umani“. Queste sono state le parole di Patrick Zaki in un piccolo foglio che ha consegnato alla sua famiglia durante la visita di oggi, così come riporta ‘Patrick Libero’, il gruppo che su Facebook si batte per il rilascio del ricercatore in detenzione cautelare da febbraio scorso per “sedizione”. Secondo il gruppo, Zaki ha chiesto ai familiari di far recapitare il messaggio ai suoi colleghi dell’Università di Bologna in Italia, dove prima dell’arresto frequentava il primo anno di un master, e a coloro che sostengono il suo caso in tutto il mondo.

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“Patrick ha trascorso un solo Natale con i suoi colleghi in Italia, ma si è assicurato di mandargli i suoi caldi saluti anche ora che è rinchiuso sotto chiave” scrivono ancora i responsabili del gruppo. “Questa è sempre stata la vera natura del nostro amato Patrick, non un terrorista, ma una persona compassionevole che ha sempre avuto tutte le capacità per la sua famiglia e i suoi amici anche nei momenti più bui”. Durante tutta la visita, si legge ancora, “Patrick ha sottolineato che all’inizio ha pensato di essere stato preso per sbaglio e che sarebbe uscito non appena il malinteso fosse stato chiarito. Tuttavia, ora è certo di essere stato punito per il suo lavoro”.

Ai genitori ha quindi dichiarato: “Sia chiaro che io sono qui perché sono un difensore dei diritti umani e non per un qualsiasi altro motivo inventato”. Ha anche aggiunto che in ogni seduta del tribunale, il giudice gli pone le stesse domande e poi rinnova la sua detenzione, oltre al fatto che “l’unica volta che l’accusa gli ha fatto vedere i presunti post di Facebook si sono rivelati essere i post di altre persone e nemmeno le sue stesse parole”.

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La campagna ‘Patrick libero’ continua riferendo che Zaki si è lamentato di aver perso negli ultimi dieci mesi “ogni festa, celebrazione e occasione per dei post su Facebook che nemmeno mi appartengono”, chiarendo che si tratta di un semplice “atto di vendetta e nient’altro”. Patrick si dice pieno di gratitudine per il “popolo gentile dell’Italia”, come dice lui, ma anche molto arrabbiato per il fatto che tutte le azioni compiute finora da persone ed organismi diversi sparsi in tutto il mondo non abbiano ancora avuto l’effetto di farlo uscire di prigione.

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Infine ha riferito di soffrire ancora di forti dolori alla schiena, ma che non vuole farsi visitare presso l’ambulatorio: “Ha paura di farsi fare una diagnosi o di farsi prescrivere dei farmaci all’interno del carcere”, riporta il gruppo, aggiungendo che il giovane rimpiange invece il suo medico di Bologna di cui “si fidava molto”. Gli attivisti della Campagna concludono denunciando che “Patrick ha trascorso il Natale cattolico in carcere, da solo, stanco e spaventato. Ma c’è ancora tempo per festeggiare il Natale copto con la sua famiglia, il 7 gennaio, cioè tra dieci giorni”. Quindi l’invito a continuare a sostenerlo e a rispondere al messaggio, “perché Patrick ne sarà sicuramente felice”.

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