26 aprile 1945: la resa dei tedeschi
OLGA BANFI
“In palestra io ero stato incaricata di tagliare i capelli alle donne che avevano collaborato con i tedeschi e con i fascisti, ma mi sono rifiutata.”
26 aprile 1945: la resa dei tedeschi
OLGA BANFI
“In palestra io ero stato incaricata di tagliare i capelli alle donne che avevano collaborato con i tedeschi e con i fascisti, ma mi sono rifiutata.”
26 aprile 1945: la resa dei tedeschi
OLGA BANFI
“Il 26 aprile siamo andati a prendere un mortaio da 45 mm. e l’abbiamo portato al Pignone da dove abbiamo sparato ai tedeschi sulla costa di Marnate, dove c’era una mitragliera.
Poi, scendendo la scaletta, siamo saliti a Prospiano e da lì abbiamo sparato sui fortini.
Finalmente si sono arresi.”
25 aprile: la Liberazione
OLGA BANFI
” Quel partigiano ferito a morte l’ho tamponato io, l’ho fasciato e l’ho portato all’Ospedale di Busto.”
La nascita e l’attività del CNL
OLGA BANFI
“Io dal 1943 al 1945 lavoravo alla Sant’Antonio ed il signor Ratti, direttore, che sapeva che ero partigiana, mi dava il permesso di assentarmi perché portavo ordini e messaggi in Piemonte ad Altavilla, ai partigiani.
Gli ordini li ricevevo dal Capitano Cozzi di Busto o del Lago di Solbiate.
Ad Altavilla ci andavo coi mezzi di fortuna.”
8 settembre : militari allo sbando
OLGA BANFI
“Nino, mio fratello, ed il Pino Pellegrini, li tenevamo nascosti nel cortile del macellaio di via Menotti e quando nel ’44 vennero i tedeschi per prendere mio padre, l’abbiamo nascosto dietro una catasta di legna. Tenevamo nascosto anche mio cugino Colombo Giuseppe.”