La vita difficile di tutti i giorni
CAROLINA VILLA
“Il giorno dei morti del 1943 sono venuti tre tedeschi a cercare mio figlio Nino per andare a militare ma io ho detto che non era a casa.; allora hanno minacciato che avrebbero bruciato “a curti”.
Allora sono andata a Varese a consegnarlo e l’hanno portato a Monza, “ai casermetti” dove lo hanno picchiato.
Un giorno sono andata a trovarlo e l’ho visto da lontano che portava delle travi di legno con altri.
Ho chiesto di vederlo ma loro non volevano; alla fine mi hanno permesso un colloquio di 5 minuti.
Poi c’è stato un bombardamento e sono scappata in una cascina. Per queste cose sono stata ammalata sette o otto anni. “Varda lu, per un fiò che vita o fà”.