Piero Gobetti

‪#‎AccaddeOggi‬ l’intellettuale antifascista Piero Gobetti moriva a soli 24 anni esule a Parigi nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 1926 per i postumi dell’aggressione degli squadristi.

«Abbiamo combattuto il fascismo e il mussolinismo per un ideale di serietà non per sostituirvi degli altri avventurieri. Bisogna preparare ben altra rivoluzione nelle coscienze, bisogna dare agli italiani un senso realistico e capacità moderna di lotta politica, abituarli al sacrificio e all’intransigenza per le loro idee»

«La rivoluzione fascista non è una rivoluzione, ma il colpo di stato compiuto da un ‘oligarchia mediante l’umiliazione di ogni serietà e coscienza politica, con allegria studentesca»

«il movimento operaio è la forza più energica del mondo moderno, e la sola su cui si possa operare per la conquista di una nuova civiltà»

«Una nazione che crede alla collaborazione delle classi, che rinunzia per pigrizia alla lotta politica è una nazione che vale poco».

« Oggi la situazione storica è questa: una sola grande classe sociale é in grado di opporsi validamente ai tentativi liberticidi della reazione scatenata, la classe degli operai, il proletariato. Questa classe compie oggi la stessa funzione liberatrice che nel Risorgimento è stata propria dei liberali»

«Esiste in Italia nel Nord, specialmente nel triangolo Genova-Torino-Milano, un proletariato moderno. Negli anni del bolscevismo questo proletariato non pensava alle scomposte rivolte, pensava di creare un ordine nuovo. Oggi rifiuta i vantaggi materiali e la vita tranquilla che gli offrono le corporazioni fasciste, non cede, non si sottrae alle sue responsabilità e ai suoi pericoli. Bisogna vedere da vicino come io vedo qui, alla Fiat, la tenacia di questo proletariato. Bisogna rendergli onore. Con la sua intransigenza esso ha conquistato i suoi diritti civili, è degno degli altri proletariati europei; le sue battaglie e i suoi sacrifici gli segnano il suo posto di dignità nell’Europa lavoratrice di domani»

«Il nostro liberalismo, che chiamammo rivoluzionario per evitare ogni equivoco, s’ispira a una inesorabile passione libertaria, vede nella realtà un contrasto di forze, capace di produrre sempre nuove aristocrazie dirigenti a patto che nuove classi popolari ravvivino la lotta con la loro disperata volontà di elevazione»

«il problema italiano non è di autorità, ma di autonomia: l’assenza di una vita libera fu attraverso i secoli l’ostacolo fondamentale per la creazione di una classe dirigente»

la biografia di Piero Gobetti:
http://www.treccani.it/…/piero-gobetti_(Dizionario-Biograf…/

due articoli di Piero Gobetti su Gramsci e i comunisti torinesi
http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=21402

Gobetti nel ricordo di Umberto Terracini e altri (video)
https://www.youtube.com/watch?v=aHYUZFZ2Is0