Sciopero per Zaky fino al 7

Non abbiamo altro modo per protestare che sospendere tutte le attività, per tenere fissa la notizia sui nostri media quaccheri sul caso di Zaky.

Non siamo ” gli indifferenti”. Siamo contro il Governo egiziano e quello complice italiano! Devono dimettersi per incapacità diplomatiche e convenienze complici affaristiche. Arrivederci al 7 ottobre. Non siamo scribacchini! Non solo Tridico deve dimettersi…. E il suo clan d’oro.

Egitto, Patrick Zaky resta in carcere: rinviata l’udienza al 7 ottobre

28.09.2020 – Alessandra Fabretti – Agenzia DIRE

Egitto, Patrick Zaky resta in carcere: rinviata l’udienza al 7 ottobre
(Foto di Agenzia Dire)

L’agenzia Dire lo apprende da fonti interne all’Egyptian initiative for personal rights (Eipr).

E’ stata rinviata al 7 ottobre l’udienza del processo sul rinnovo detenzione cautelare di Patrick Zaky. L’agenzia Dire lo apprende da fonti interne all’Egyptian initiative for personal rights (Eipr), l’ong con la quale il ricercatore e attivista per i diritti umani collaborava fino al suo arresto, avvenuto il 7 febbraio. I giudici si sono riuniti ieri a porte chiuse, in assenza dell’imputato e dei suoi avvocati, per decidere se prolungare o meno la detenzione di Zaky di altri 45 giorni. La decisione era attesa per stamani. Tuttavia è stato annunciato di aver accolto l’istanza degli avvocati dello studente egiziano, che hanno contestato l’assenza del loro assistito in aula e quindi la non completezza del procedimento. Patrick Zaky non si sarebbe potuto presentare in tribunale per difficoltà legate al trasferimento: attualmente è detenuto nel settore di massima sicurezza del carcere di Tora perché accusato di vari reati, tra cui quello di sedizione.

Alla Dire il portavoce di Amnesty international, Riccardo Noury, ha commentato: “Il breve rinvio dell’udienza potrebbe essere una buona opportunità per fare pressioni sulle autorità egiziane affinché Zaky sia rilasciato. Per questo lanciamo un appello al governo italiano: la detenzione di Zaku è ingiusta e illegittima e il nostro governo deve rimettere il nome di Zaky nella sua agenda politica, dato che negli ultimi mesi è completamente scomparso”.

 Qui l’articolo originale sul sito del nostro partner

Caos americano

Verso nuove sanzioni statunitensi sull’Iran?

 di Marco Magnano

L’amministrazione Trump, che nel 2018 aveva stracciato l’accordo sul nucleare del 2015, propone sanzioni a Teheran basate su quell’accordo. Intervista con Nicola Pedde (IGS)

Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump mostra una politica sempre più aggressiva nei confronti dei suoi storici avversari e nemici. Nei giorni scorsi, in particolare, il Segretario di Stato, Mike Pompeo, ha invitato il Vaticano a non rinnovare l’accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi, stipulato nel 2018, sostenendo che «l’abuso del Partito comunista cinese sui fedeli è solo peggiorato» e che «il Vaticano metterebbe a rischio la sua autorità morale, se rinnovasse l’accordo». Si tratta di un’iniziativa pensata per mettere sotto pressione la Cina su uno degli aspetti su cui è più vulnerabile di fronte all’opinione pubblica internazionale, ovvero i diritti umani e il rispetto delle minoranze, che siano etniche o religiose.

Tuttavia, l’iniziativa nei confronti del Vaticano non è l’unica portata avanti in questi giorni: lo scorso fine settimana, infatti, Washington ha dichiarato che le sanzioni economiche multilaterali previste dall’accordo sul nucleare (Jcpoa) firmato nel 2015 dall’Iran, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti) più la Germania e l’Unione europea, sono in vigore e devono essere rispettate in tutto il mondo.

Quelle sanzioni, istituite dalle Nazioni Unite, erano state congelate proprio per facilitare la firma dell’accordo. Inoltre, gli Stati Uniti erano usciti dal Jcpoa nel 2018, ritenendolo violato pur in assenza di prove.

La presa di posizione di Washington rinnova la cosiddetta “strategia della massima pressione” perseguita nei confronti di Teheran nel corso di tutto il mandato dell’amministrazione Trump, ma è stata respinta dagli altri Paesi del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che non riconosce la capacità giuridica statunitense su questo tema.

Nicola Pedde, direttore dell’Institute for Global Studies, spiega che «gli Stati Uniti ritengono gi avere la capacità di intervenire nel processo in quanto ex appartenenti alla compagine che ha definito l’accordo, anche se giuridicamente questo valore, per quanto concerne gli altri componenti superstiti dell’accordo, non esiste. Inoltre fanno riferimento a un provvedimento legislativo interno all’amministrazione americana, cioè quello che due mesi prima della firma del JCPOA regolava di fatto i poteri dell’amministrazione americana in relazione all’adesione dell’accordo e soprattutto prevedeva ulteriori ambiti potenzialmente oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti. Anche questo, chiaramente, non trova riscontro nella applicabilità da parte degli altri Paesi del Consiglio di Sicurezza dell’Onu o comunque firmatari dell’accordo».

Questi Paesi ritengono che la presa di posizione degli Stati Uniti sia priva di effetto. Se questo è vero sul piano giuridico, si può dire lo stesso su quello pratico?

«In teoria sì, ma la pratica è ben diversa: sfidare gli Stati Uniti su un provvedimento del genere vuol dire entrare in una dinamica di relazioni critiche, soprattutto sul piano economico, con gli Stati Uniti. Questo chiaramente scoraggia e spaventa molti attori politici e soprattutto economici all’interno della dimensione quantomeno bilaterale dei rapporti tra Europa e Stati Uniti».

Come sono state accolte queste dichiarazioni a Teheran?

«Gli iraniani sono molto divisi sull’argomento, nel senso che anche all’interno del sistema politico iraniano ci sono posizioni molto confliggenti sul Jcpoa e non manca, anche all’interno della Repubblica islamica, una componente che vorrebbe veder crollare definitivamente questo accordo che ritiene ingiusto e gestito male rispetto agli interessi del Paese. Dall’altra parte c’è il governo Rouhani, che cerca invece in ogni modo di salvare il salvabile di questo accordo e che cerca di non entrare in una dimensione di crisi totale con gli Stati Uniti. Per farlo, prova a fare pressioni sugli europei per poter continuare a godere dell’efficacia di questo accordo. Il problema è che l’efficacia manca sul piano sostanziale, perché il Jcpoa è valido per gli europei sulla carta, ma nel pratico rimane impossibile fare transazioni finanziarie, se non piccole cose, a causa del blocco completo del sistema bancario e finanziario che, sotto pressione americana, non dà alcun supporto alla dimensione economico-finanziaria delle relazioni con l’Iran».

Questo è un problema che riguarda anche altri scenari. Pensiamo anche al Caesar Act votato nel 2020 dal Congresso degli Stati Uniti per danneggiare le persone al vertice della politica siriana: quella legge contribuisce a bloccare anche le operazioni della cooperazione internazionale, compresa quella italiana, nel Paese.

Da un punto di vista regionale, il rinnovo della “massima pressione” sull’Iran arriva subito dopo la firma del cosiddetto “Patto di Abramo” tra Israele e alcune monarchie del Golfo, con cui i rapporti si stanno distendendo. Anche questo processo va interpretato in chiave anti-iraniana?

«Diciamo che l’accordo raggiunto da Emirati Arabi Uniti e Bahrein insieme a Israele ha una forte nature securitaria. Da un lato, Israele è alla ricerca di una legittimazione regionale da parte di alcuni Paesi arabi e vuole formalizzare una cooperazione sul piano militare e di intelligence che in realtà è già presente da molto tempo tra i due Paesi. Dall’altro, il problema è che questo rapporto è costruito su una natura anti-iraniana. Il problema vero non è solo il fatto di aver costruito un’alleanza che è tutto sommato priva di ulteriori elementi se non quelli di ostilità verso un altro attore regionale. Il problema è che manca completamente la fiducia tra gli attori che hanno firmato l’accordo. All’inizio della settimana il ministro della Difesa israeliano, Binyamin Gantz, è volato a Washington proprio per esercitare la massima pressione politica possibile per impedire che gli Emirati Arabi Uniti, i firmatari principali di quell’accordo, possano acquistare gli F35. Abu Dhabi vorrebbe, all’interno di questo accordo, riuscire a ottenere un ingresso nella maglia di sicurezza regionale gestita da Stati Uniti e Israele, ma il loro principale alleato e firmatario, ovvero proprio Israele, non si fida e vorrebbe impedire la vendita di questi sofisticati aerei. Da qui partono una serie di ipotesi che si stanno facendo in questi giorni, cioè dare aerei con minori tecnologie ed equipaggiamenti a bordo, o addirittura farli con una lega di metallo diversa rispetto a quella che permette la capacità stealth. Insomma, è un accordo che ha diversi problemi sul piano sostanziale».

Se l’Iran volesse provare ad avere un supporto più concreto da parte dei Paasi che ancora fanno parte del Jcpoa, che cosa potrebbe offrire in cambio?

«L’Iran ha già firmato nel 2015 un accordo che offre molto e che è stato rispettato pienamente. Il problema è che alla firma di questo accordo è stata accompagnata una contestuale richiesta da parte anche dei principali attori europei di ulteriori concessioni da parte dell’Iran, soprattutto sul programma missilistico e sulla politica regionale. Questo era stato interpretato dall’Iran come un tradimento dello spirito dell’accordo. Credo che oggi ci siano i margini per poter negoziare con l’Iran un più vasto vasto ambito di cooperazione, il problema è che sta venendo meno progressivamente la fiducia da parte di tutti gli attori, in particolare degli iraniani, che dal loro punto di vista vedono che qualsiasi cosa venga firmato con i paesi occidentali viene immediatamente ritrattato con nuove richieste e nuove posizioni negoziali».

Meditazione

Meditazione del 28 sett 2020

“Bisogna fare in modo che nessuno si arricchisca a danno di un altro. Per riuscirci è necessario avere proprio tanto amore dentro se”

Etty Hillesum

Salmo 57 pwe la pace nel Caucaso

Fiducia nel momento della difficoltà

1S 24 (Sl 142; = 108:1-7)

1 Al direttore del coro.

«Non distruggere».

Inno di Davide, quando, perseguitato da Saul, fuggì nella spelonca.

Abbi pietà di me, o Dio, abbi pietà di me,

perché l’anima mia cerca rifugio in te;

e all’ombra delle tue ali io mi rifugio

finché sia passato il pericolo.

2 Io invocherò Dio, l’Altissimo,

Dio che agisce in mio favore.

3 Egli manderà dal cielo a salvarmi,

mentre chi vuol divorarmi m’oltraggia; [Pausa]

Dio manderà la sua grazia e la sua fedeltà.

4 L’anima mia è in mezzo a leoni;

dimoro tra gente che vomita fiamme,

in mezzo a uomini i cui denti sono lance e frecce,

e la cui lingua è una spada affilata.

5 Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli,

risplenda la tua gloria su tutta la terra!

6 Essi avevano teso una rete ai miei piedi,

mi avevano piegato,

avevano scavato una fossa davanti a me,

ma essi vi sono caduti dentro. [Pausa]

7 Il mio cuore è ben disposto, o Dio,

il mio cuore è ben disposto;

io canterò e salmeggerò.

8 Dèstati, o gloria mia, destatevi,

saltèrio e cetra!

Io voglio risvegliare l’alba.

9 Io ti celebrerò tra i popoli, o Signore,

ti loderò tra le nazioni,

10 perché grande fino al cielo è la tua bontà,

e la tua fedeltà fino alle nuvole.

11 Innàlzati, o Dio, al di sopra dei cieli,

risplenda la tua gloria su tutta la terra!

La vita senza tenerezza e senza amore non è che un macchinario non oliato, pieno di cigolii e di strappi.

Victor Hugo

* 2000 La visita di Ariel Sharon alla Spianata delle moschee a Gerusalemme fa scoppiare la rabbia dei palestinesi. Inizia la seconda Intifada, la rivolta dilaga in Israele e nei territori.

* Anniversario della nascita di Confucio

* 1917 muore in trincea in Belgio Thomas Ernest Hulme, critico e poeta inglese

“Dal primo risveglio sino al sonno dobbiamo assolutamente raccomandare e affidare il nostro prossimo a Dio, e preoccuparci di far sì che vi siano per lui delle preghiere”

D. Bonhoeffer

Preghiera affinchè il MES serva a ristrutturare il Sistema Nazionale Sanitario quanto prima

Signore, oggi non ti chiedo il tempo di poter ancora fare una cosa o l’altra e di riuscire a completare possibilmente molte cose. Ti chiedo la grazia che, nel tempo che tu mi doni, mi sia concesso di fare con calma e con giudizio quello che tu vuoi che io faccia.

Amen

Michel Quoist

′′ Le colonie hutterite hanno selezionato tutte le scatole per essere sostenibili e a basso costo.”

Questo ha portato a cinque colonie di Saskatchewan quest’anno a raccogliere la maggior parte dei 970 ettari di canapa di Blue Sky – un cugino della pianta di marijuana che non contiene quasi nessuno dei suoi contenuti THC che inducono il fermento.

′′ Sono i principali coltivatori e sono azionisti e hanno davvero comprato tutte le cose belle che puoi fare con la canapa,” ha detto Potter, aggiungendo altre colonie hanno espresso interesse.

Buon compleanno, Hetty Bower (settembre) 28, 1905-novembre. 12, 2013)! Femminista. Attivista del lavoro. Attivista anti-guerra. Attivista anti-nucleare. Membro fondatore nel 1957 della campagna per il disarmo nucleare (CND). Dimostratrice instancabile per questioni di pace e giustizia. Nata a Londra, Inghilterra. Morta ad Hampstead, Inghilterra, all’età di 108. anni

~ La serie Marginal Mennonite Society Heroes

Per la memoria cristiana nonviolenta di ieri:

In questa data nel 1549 (27 settembre), Claus Lieven fu eseguito decapitando a Gand, Belgio. O era mennonite o calvinista. Era il padre di due ragazzine, Suzanneken e Cathalijne, che sarebbero state giustiziate qui 24 anni dopo, nel 1573.

~ La serie di esecuzioni anabaptist della Marginal Mennonite Society

In questa data nel 1544 (27 settembre), Henrick Herckemaiker fu eseguito dalla decapitazione a Leeuwarden, Paesi Bassi. Era Anabaptista, dal villaggio di Giethoorn (circa 60 km a sud). Fu ribattezzato nel 1534 dal rivoluzionario anabaptista Henrick van Zutphen. Herckemaiker è diventato seguace del rivoluzionario leader anabaptista Jan van Batenburg. Dopo che van Batenburg fu giustiziato nel 1538, Herckemaiker divenne seguace di David Joris. (Foto: De Blokhuispoort a Leeuwarden, settembre. 2018. Vecchio complesso carcere. Sito di molte esecuzioni anabaptiste. Il mio cuore è il mio cuore

~ La serie di esecuzioni anabaptist della Marginal Mennonite Society

Meditazione: “Lo straniero” – esegesi ma anche preghiera di Lessicocristiano.it

Quando lessi anni fa l’articolo pregevole in una rivista per gli solo addetti ai lavori (QOL se non vado errato o SFR) del mio stimato docente valdese di Antico Testamento, desiderai subito digitalizzarlo da quel luogo cartaceo per pochi, per farlo leggere a molte persone che non sono abbonate o comunque ricettori della rivista cartacea. Lo incorporai come fonte esterna al lavoro di digitalizzazione del Lessico cristiano.it (solo neotestamentario)– Dall’esterno è stato notato lo spessore e ripreso su un sito di un’Accademia che ogni giorno mi informa che quell’articolo (assieme a benedizione delle coppie dello stesso sesso a dir il vero) viene cercato e letto fuori dai nostri siti.

Mi pare cosa utile riproporlo ancora alla Vs attenzione: sono quelle pagine che hanno decretato lo sdoganamento esterno dei miei lavori di digitalizzazione. Un Console italiano in Russia mi scrisse anni fa per complimentarsi del lavoro sulla riforma radicale italiana in Alto Adige.

Vi auguro una buona rilettura: non capita che i quaccheri producano una letteratura di alto valore scientifico, limitandosi ad una interpretazione letterale. Ma loro sono negli USA e in Europa. Noi siamo in Italia ed io ho studiato dai Valdesi, pur non essendo all’epoca valdese ma Luterano con borsa di studio della ELKI-Celi.

Ogni giorno ho motivo di rallegrarmi di questo e di prendere le distanze dai quaccheri cristiani o liberali. Essere un caso teologico a parte.

Lo straniero (Xenos) nel Vangelo

Daniele Garrone, docente di A.T. di Benazzi Maurizio

Il Nuovo Testamento offre meno materiale dell’Antico Testamento riguardo al rapporto con gli stranieri. La cosa è di per sé comprensibile. L’Antico Testamento rispecchia la condizione di un popolo che ha rapporti con persone che di quel popolo non fanno parte e che definisce anche in termini giuridici lo status; il Nuovo quella di gruppi emergenti con la loro visione religiosa i contesti in cui sono minoritari.

Le non numerose attestazioni neotestamentarie del termine straniero (Xenos) consentono tuttavia alcune considerazioni, in quanto esse si trovano in contesti significativi.

Il primo testo da prendere in esame è quello cui fa evidentemente allusione il titolo assegnatomi: l’accoglienza dello straniero rientra tra le cosiddette “opere di misericordia” di Matteo 25,31-46.

La scena si presenta come il giudizio finale ad opera del Figlio dell’uomo sul suo trono glorioso. Oggetto del giudizio sono “tutte le genti” (v. 32). Gli uomini saranno giudicati in base al comportamento che avranno avuto nei confronti di “uno solo di questi fratelli più piccoli” (Mt 25:40 CEI), con cui il Signore si identifica “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. (Mt 25,35-36 CEI).

Nel corso della storia, la descrizione del giudizio finale è stata variamente interpretata.

A partire dal XIX sec. Ha avuto larga diffusione un’interpretazione universalistica; “i fratelli e ele sorelle del figlio dell’uomo sono tutti i bisognosi della terra, cristiani e non cristiani. Questa lettura riflette e al tempo stesso alimenta un cristianesimo non dogmatico; Matteo 25 è comunque sempre stato un testo fondamentale per motivare la diaconia e, non a caso, viene rireso dalla teologia della liberazione che arriva ad una concezione del “sacramento del prossimo”; infine Mt 25 può diventare uno dei testi chiave di una teologia delle religioni, enfatizzando il fatto che “i giusti” non sanno di aver avuto a che fare con Cristo nel loro amore per il prossimo bisognoso.

L’interpretazione classica vedeva nei “minimi fratelli” dei cristiani (eventualmente “cristiani perfetti”), talora riferendo anche ai cristiani “tutti i popoli”.

Seconda parte

Più di recente, sembra prevalere una lettura che vede nei “popoli” i “gentili”. Che verrebbero giudicati in base al comportamento assunto nei confronti dei “minimi fratelli”, cioè i cristiani, forse in particolare i predicatori itineranti. In questa linea, il rapporto che le genti assumono nei confronti dei cristiani sarebbe determinante per il giudizio.

Personalmente, mi chiedo se il Vangelo di Matteo, notoriamente espressione di posizioni del giudeo-cristianesimo, non proponga qui una sorta di equivalente di ciò che è la “legge noachide” nella tradizione rabbinica. Per Matteo, i discepoli di Gesù sono la raccolta escatologica di coloro che sono chiamati ad una maggiore giustizia (“io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.” Mat 5:20 CEI).

Al loro giudizio sembra alludere la sezione che precede il nostro brano: i discepoli dovranno essere pronti e attivi al ritorno del Signore (24,45-50), come vergini avvedute (Mt 25,1-13), come solerti valorizzatori dei talenti ricevuti (25,1-13). I “popoli” non saranno misurati sulla base della legge reinterpretata e radicalizzata da Gesù, come i discepoli, ma sulla base delle opere di misericordia compiute nei confronti dei bisognosi, non necessariamente cristiani.

Abbiamo due occorrenze del termine “straniero” nella scena dell’Areopago, Atti 17, 18.21.

Epicurei e stoici – esponenti delle scuole filosofiche più popolari nell’impero romano – rimproverano a Paolo di introdurre “divinità straniere”, cioè estranee alla cultura della città (forse equivocando sul fatto che Gesù e Anastasis= resurrezione fossero due divinità?). La seconda occorrenza del termine “straniero (v. 21) indica effettivamente veri “stranieri” di passaggio e in soggiorno in città: abitanti e ospiti temporanei sono accomunati dalla propensione dialogica della cultura cittadina, il che fornisce a Paolo l’uditorio per il suo successivo discorso.

In Efesini 2,11-22 il termine “straniero, estraneo” compare due volte.

Il brano si divide in tre parti: i vv. 11-12 richiamano la condizione dei “gentili” (“le genti nella carne”) prima dell’avvento di Cristo e della loro inclusione; a questa sezione corrispondono, alla fine, i vv. 19-21, in cui è descritta la nuova condizione dei gentili, resa possibile dall’opera di Cristo, che è richiamata nella sezione centrale, vv 14-18.

Paolo ha appena ribadito la salvezza per grazia, che esclude il vanto. Perciò passa ora a ricordare ai suoi interlocutori etnico-cristiani la loro condizione anteriore e in che modo sono stato oggetto della grazia.

Che cosa mancava loro, che hanno ricevuto?

Sia che interpreti il nostro brano come descrizione dell’emergere della chiesa come forma (escatologica) di Israele, oppure del popolo escatologico di Dio, comprende Israele e la chiesa oppure ancora di una realtà ugualmente nuova sia rispetto a Israele, sia alle genti, è essenziale notare che la condizione delle genti anteriormente a Cristo è definita in rapporto a Israele, come separazione ed estraneità : “ricordatevi che un tempo voi, pagani nella carne, chiamati non circoncisi da quelli che si dicono circoncisi perché resi tali nella carne per mano dell’uomo, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. (Ef 2,11-12 CEI)

Questa descrizione riflette le critiche che il mondo ebraico riservava al mondo dei “pagani” oppure è intesa come descrizione oggettiva, dal punto di vista della storia della elezione di Dio, della loro condizione? Prima di Cristo e senza Cristo le “genti” erano effettivamente al di fuori dell’orizzonte della sua azione salvifica. Il riferimento che viene fatto alla circoncisione sembra far propendere per la prima interpretazione, il resto del discorso meno. In ogni caso, la distanza delle genti da Dio fino a quel momento è descritta come distanza da Israele.

Prima della venuta di Cristo, le genti erano escluse dalla cittadinanza di Israele, cioè alla sua costituzione di popolo, data dalla Torah. Erano poi estranee ai “patti della promessa”, cioè non ricomprese nei patti stipulati da Dio con Israele, da Abramo in poi, secondo Paolo tutti centrati sulla promessa. Questa estraneità a Israele comporta anche l’assenza di speranza; anche qui sembra più una indicazione oggettiva (la speranza viene dall’azione di Dio) che la descrizione di una situazione soggettiva di disperazione. Sono “senza Dio nel mondo”, letteralmente “atei” nel mondo. Questo termine, che non compare nella Settanta né negli apocrifi, può indicare la persona che non crede in Dio, chi disprezza religione e tradizioni e chi è abbandonato da Dio. Qui bisogna andare nella terza direzione (le genti non comprese finora dalla scelta di Dio che aveva messo a parte Israele) o intendere in senso descrittivo: anche se religiose, le genti erano di fatto senza Dio in quanto l’unico Dio si è rivelato a Israele.

In Ebrei 11,13 ss lo stato di “stranieri e pellegrini” che la Genesi usa per descrivere la condizione dei patriarchi nella terra di Caanan, promessa ma non ancora posseduta, è ripreso come rimando all’attesa di una “patria migliore, cioè quella celeste”.

La stessa lettera agli Ebrei (13,2), esorta all’ospitalità (lett. “amicizia per lo straniero”) indicando come motivazione Gen 18,3; 19,2 ss: “alcuni praticandola, senza saperlo, hanno accolto degli angeli.” (CEI)

In 3 Giovanni 5ss. l’autore loda Gaio: “Carissimo, tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché forestieri. Essi hanno reso testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa, e farai bene a provvederli nel viaggio in modo degno di Dio, perché sono partiti per amore del nome di Cristo, senza accettare nulla dai pagani.

Noi dobbiamo perciò accogliere tali persone per cooperare alla diffusione della verità. CEI.

E’ chiaro che qui gli “stranieri” sono altri cristiani, in viaggio (missionario?) che Gaio pur non conoscendo prima e dunque essendogli estranei, accoglie in casa sua. La sua condotta è lodata dal mittente della lettera (v. 1 si presenta come “un anziano”, come per 2 Giov). Viene invece redarguito un tal Diotrefe, che si oppone all’accoglienza che invece Gaio esercita. La lettera è di scuola giovannea, e va collocata verso il 110, e rappresenta insieme all 2 Giov l’ultimo stadio a noi noto di quella scuola. Qual è il conflitto che oppone l’autore a Diotrefe e gli fa prendere le difese di Gaio? L’anziano “non accusa Diotrefe di eresia in materia cristologica, bensì’ denuncia il suo desiderio di potere, il suo disprezzo dell’Anziano e il suo rifiuto ad accogliere missionari itineranti, in particolare quelli di scuola giovannea… Fondamentalmente, il conflitto tra l’anziano e Diotrefe annuncia, forse, una svolta di affermare la verità nelle comunità giovannee.

Alla scuola giovannea che privilegia l’azione dello Spirito conferito a tutti i credenti (1 Giov 3,10-24) e vivo interprete della tradizione, ormai si oppone l’autorità del dirigente che guida la sua comunità sottraendola alle influenze esterne, in particolare alle minacce di scisma.

Un messaggio che non possono ignorare

l’odio e la violenza contro le persone LGBT+ in Polonia hanno raggiunto un punto di estrema tensione. I politici polacchi hanno dichiarato le persone LGBT+ “nemiche dello Stato” e le denunciano come appartenenti a “un’ideologia”. Circa 100 comuni polacchi si sono autoproclamati “zone libere da LGBT”.

I polacchi e le polacche LGBT+ sono cittadini europei e i loro diritti devono essere protetti. Gli attacchi contro le persone LGBT+ in Polonia devono finire SUBITO.

Oltre 340.000 membri di All Out si sono mobilitati firmando la nostra petizione indirizzata alla Commissione europea.

Ieri mattina, sono andato a Bruxelles, dove insieme a Marcin Rodzinka del KPH, i nostri partner in Polonia, abbiamo consegnato le firme alla Commissaria europea all’Uguaglianza, Helena Dalli.

Ci siamo presentati davanti alla Commissione europea con una richiesta chiara e forte di 340.000 persone: agire in Polonia ORA. La petizione rappresenta anche un messaggio d’amore e di solidarietà da ogni parte del mondo nei confronti della comunità LGBT+ in Polonia: vi ascoltiamo e saremo al vostro fianco.

La foto mostra Matt Beard e Marcin Rodzinka con i messaggi della campagna sui cartelli davanti alla Commissione Europea

Ma volevamo essere certi che l’UE non ignorasse questo messaggio, Maurizio.

Così, nel pomeriggio, abbiamo illuminato la sede della Commissione Europea con un’enorme proiezione.

Maurizio, guarda il video della proiezione e fai aumentare la pressione sulla Commissione europea condividendolo sui social media.

L'immagine mostra un fotogramma del video della proiezione che abbiamo fatto sul palazzo della Commissione europea

Grazie per il tuo sostegno a All Out,
Matt

Meditazione domenicale

Meditazione del 27 settembre 2020: buona domenica!

“E adesso voglio anche trascrivere una sua poesia in cui mi sono imbattuta ieri sera. È tratta dal Libro delle immagini:

Le foglie cadono, cadono da lontano

quasi giardini remoti sfiorissero nei cieli;

con un gesto che nega cadono le foglie.

E ogni notte pesante cade la terra

dagli astri nella solitudine.

Tutti cadiamo. Cade questa mano

e così ogni altra mano che tu vedi.

Ma tutte queste cose che cadono, Qualcuno

con dolcezza infinita le tiene nella mano.” (R.M.Rilke)

Etty Hillesum

Diceva Gandhi:

Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.

Non ho nulla di nuovo da insegnare al mondo. La verità e la nonviolenza sono antiche come le montagne.

Non c’è strada che porti alla pace che non sia la pace, l’intelligenza e la verità.

Io e te siamo una sola cosa: non posso farti male senza ferirmi.

Occhio per occhio… e il mondo diventa cieco.

Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce ne è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere.

Per praticare la nonviolenza, bisogna essere intrepidi e avere un coraggio a tutta prova.

Nessun uomo può essere attivamente non-violento e non ribellarsi contro l’ingiustizia dovunque essa si verifichi.

* 1997 in umbria e marche sono colpite da un forte terremoto: 13 vittime. Ad Assisi vanno distrutti alcuni affreschi di Cimabue

* 1967 muore a l’Aia (Paesi Bassi) Walter Benjamin, filosofo critico e scrittore tedesco

“Dobbiamo essere pronti a lasciarci interrompere da Dio”

D. Bonhoeffer

Preghiera del giorno, in favore dell’impegno contro il cambiamento climatico: ci sono in pericolo molti sotto i ghiacciai che si sciolgono, le foreste che bruciano, le città offuscate dallo smog e non solo in Cina!

Ma preghiamo anche  perche il responsabile INPS si dimetta a seguito della scandalosa “megaintegrazione” del suo stipendioda favola,  in un momento in cui non paga la cassa integrazione da mesi ai lavoratori e lavoratrici italiane, costruisce ostacoli al riconoscimento dell’aumento a tutti gli invalidi 100%, pensa di abolire col Governo la cd “quota cento” per tutti!….

Dio ci conceda di essere fratelli e sorelle e di rallegrarci della concordia, per rinnovare la cristianità come riflesso del suo amore .

Geord Thurmair

Preghiera per una domenica in festa con l’Amico Gesù

Dio, tu operi nel mondo, non visto, ma in modo irresistibile, come il seme nascosto che sempre e di nuovo rispunta. Donaci di vedere la tua opera dappertutto, nelle parole che liberano, nei gesti che generano frutto.

Amen

Grana Cromphout

Per un cristianesimo nonviolento: non bastano le scuse di oggi per quei fatti terribili compiuti da cd cristiani

In questa data nel 1549 (27 settembre), Claus Lieven fu eseguito decapitando a Gand, Belgio. O era mennonite o calvinista. Era il padre di due ragazzine, Suzanneken e Cathalijne, che sarebbero state giustiziate qui 24 anni dopo, nel 1573.

~ La serie di esecuzioni anabaptist della Marginal Mennonite Society

In questa data nel 1544 (27 settembre), Henrick Herckemaiker fu eseguito dalla decapitazione a Leeuwarden, Paesi Bassi. Era Anabaptista, dal villaggio di Giethoorn (circa 60 km a sud). Fu ribattezzato nel 1534 dal rivoluzionario anabaptista Henrick van Zutphen. Herckemaiker è diventato seguace del rivoluzionario leader anabaptista Jan van Batenburg. Dopo che van Batenburg fu giustiziato nel 1538, Herckemaiker divenne seguace di David Joris. (Foto: De Blokhuispoort a Leeuwarden, settembre. 2018. Vecchio complesso carcere. Sito di molte esecuzioni anabaptiste. Il mio cuore è il mio cuore

~ La serie di esecuzioni anabaptist della Marginal Mennonite Society

In questa data nel 1583 (27 settembre), Elisabeth Plainacher fu bruciata sul rogo di Vienna, Austria. È stata accusata di essere una strega. Elisabetta stava crescendo sua nipote Anna Schlutterbauer, la cui madre era morta. Quando Anna ha raggiunto i suoi adolescenti ha iniziato ad avere le crisi epilettiche. Suo padre credeva che le sequestri fossero causate da un esadecimale alla ragazza dalla nonna. Elisabetta e Anna sono stati portati a Vienna dove il loro caso è stato ′′ indagato ′′ da Georg Scherer, l’inquisitore gesuita. Scherer condusse degli esorcismi su Anna che sosteneva ha causato l’espulsione di 12,652 demoni dal corpo della ragazza. Ha anche condotto interrogatori di Elisabetta durante i quali lei confessava tutto e tutto — sotto tortura, ovviamente. Elisabetta aveva circa 70 anni al momento della sua esecuzione. Le sue ceneri sono state gettate nel Danubio.

~ La serie Marginal Mennonite Society Heroes

In questa data nel 1960 (27 settembre) morì Sylvia Pankhurst. (Nata il 5 maggio 1882.) Suffragista. Pacifista. Anticolonialista. Nata a Manchester, Inghilterra. Fondatrice della Federazione del Suffrage femminile (WSF) a Londra, Inghilterra. Fondatrice del giornale ′′ Dreadnought femminile.” in seguito rinominato ′′ Dreadnought dei lavoratori.” Durante la prima guerra mondiale, Sylvia e i suoi colleghi hanno aiutato a nascondere gli obiettori di coscienza alla polizia. Più tardi nella vita Sylvia divenne amica di Haile Selassie. Alla fine si trasferì in Etiopia e fondò un diario chiamato ′′ Etiopia Observer.” Morta ad Addis Abeba. Dato un funerale di stato pieno. Seppellita davanti alla Cattedrale di Trinity ad Addis Abeba.

~ La serie Marginal Mennonite Society Heroes cimiteri

Buon 67° compleanno, vero onorevole Diane Abbott (nata settembre) 27, 1953)! Femminista. Socialista. Nato a Paddington, Londra, Inghilterra. Membro del Partito Laburista. Membro del Parlamento. Il primo deputato di donna nera inglese. Hackney North e Stoke Newington dal 1987. ha votato contro la guerra in Iraq. Votato contro la guerra in Afghanistan. Opponente del programma sottomarino braccio nucleare Tridente. La sua biografia autorizzata è stata rilasciata questa settimana scorsa.

~ La serie Marginal Mennonite Society Heroes

Il nostro Premio Nobel per la Pace (1947) per i quaccheri

Premio Nobel Pace 1947

Discorso per la cerimonia di assegnazione del Premio Nobel ai quaccheri nel 1947: inedito in italiano.

Ringraziamo e preghiamo per la traduttrice Lucia e il bene della sua famiglia bustese. Seguirà una seconda parte in corso di traduzione.

Discorso di presentazione tenuto da Jahn Gunnar,presidente della Commissione Premio Nobel

La Commissione per il Premio Nobel del Parlamento norvegese quest’anno ha assegnato il Premio Nobel per la pace ai Quaccheri,rappresentati dalle loro due  grandi organizzazioni: il “Friends Service Council” di Londra e la “American Friends Service Committee “ di Filadelfia.

“ Sono passati trecento anni da quando George Fox fondò la Society of Friends. Accadde durante la guerra civile inglese,un periodo denso di conflitti  politici e religiosi che sfociarono in quello che oggi definiremmo senza dubbio una dittatura:il Protettorato di Cromwell,.

Quello che accadde allora è ciò che accade molto spesso quando un movimento politico o religioso si afferma e perde di vista il suo spirito fondante: il diritto alla libertà; infatti,avendo raggiunto il potere,il movimento stesso rifiuta di concedere agli altri ciò per cui esso stesso ha lottato. Così fu per i Presbiteriani e dopo di loro per gli Indipendenti.

Non fu certo lo spirito di tolleranza ed umanità che emerse allora vittorioso.

Durante gli anni seguenti, George Fox e molti dei suoi seguaci  patirono questa situazione ma non affrontarono il problema con le armi,come di solito accade. Essi proseguirono il loro cammino pacificamente poiché si opponevano ad ogni forma di violenza. Erano convinti che,in prospettiva,le armi spirituali avrebbero avuto il sopravvento,una convinzione scaturita da una esperienza interiore. Essi enfatizzavano la vita in sé piuttosto che le sue forme poiché le forme,le teorie ed i dogmi non hanno mai avuto importanza per loro.

Fin dall’inizio, la loro comunità non ebbe mai  un’organizzazione rigida,il che ha loro garantito una forza interiore ed una visione più libera del genere umano nonchè una  tolleranza maggiore rispetto alla maggior parte delle comunità religiose organizzate.

Pur essendosi originato in Inghilterra, appena dopo il 1656 il movimento Quacchero si aprì all’America dove non fu inizialmente bene accolto. Tuttavia,a dispetto delle persecuzioni,si insediò velocemente e si affermò stabilmente durante l’ultimo quarto di secolo. Tutti hanno sentito parlare del Quacchero William Penn che fondò Filadelfia e la colonia di Pennsylvania. Intorno al 1700 esistevano già da 50 a 60 mila Quaccheri in America e circa lo stesso numero in Inghilterra.

Da allora, i Quaccheri hanno vissuto le proprie vite,spesso soffrendo per il loro credo. Molto è cambiato in questi trecento anni. Le consuetudini più esteriori,come l’abbigliamento tipico dei primi Quaccheri,sono state abbandonate e gli stessi Friends ora vivono in una società esternamente differente da quella del 17mo secolo. Ma la gente che li circonda è la stessa e ciò che deve essere conquistato all’interno dell’essere umano stesso è non meno formidabile.

La “Society of Friends” non ha mai avuto molti membri, poco più di 200 mila in tutto il mondo, la maggior parte residenti negli Stati Uniti ed in Inghilterra. Ma non è il numero che importa. Ciò che conta sono la  forza interiore e le loro gesta.

Se studiamo la storia dei Quaccheri,non possiamo non ammirare la forza che hanno acquisito attraverso la loro fede e attraverso gli sforzi per vivere all’altezza di quella stessa fede nella quotidianità. Si sono sempre opposti alla violenza in ogni suo aspetto; in molti hanno considerato la loro dissidenza rispetto alla guerra il più importante principio della loro religione. Ma non è così semplice. E’ pur vero che la Dichiarazione del 1660 afferma: “Noi rifiutiamo completamente qualunque forma esteriore di guerra,conflitto e lotta con armi esterne,per qualsiasi fine e per qualsivoglia pretesto. E questa è la nostra testimonianza davanti al mondo intero.” Ciò va molto oltre il rifiuto di partecipare ad un conflitto bellico e conduce a questa conseguenza: meglio patire un’ingiustizia che commetterla. La vittoria deve essere conseguita dall’interno dell’uomo stesso.

Si deve ammettere,senza colpevolizzare nessuno, che a volte i Quaccheri si sono dimostrati più concentrati su loro stessi e sulla loro vita interiore che interessati alla comunità in cui vivono. Come uno dei loro stessi storici ha evidenziato,c’era un che di passivo nel loro lavoro; preferivano essere annoverati tra i silenziosi. Ma nessuno può compiere una missione in questa vita con la pretesa di appartenere solo ai silenti e di vivere  isolato dagli altri.

Né questo atteggiamento era del tutto vero per i Quaccheri. Anch’essi si mescolarono agli altri uomini,non per convertirli ma per prendere parte attiva nella vita della  comunità ed ancor più per offrire  aiuto ai bisognosi e lasciare che le  azioni parlassero da sé a favore di una mutua comprensione.

Qui posso solo citare alcuni esempi sparsi per illustrare questa attività. I Quaccheri presero parte nel 1810 alla prima organizzazione per la pace e da allora sono stati presenti in tutti i movimenti pacifisti. Mi piace citare Elizabeth Fry, John Woolman ed altri Quaccheri attivisti nella lotta contro la schiavitù e a favore della giustizia sociale.

Altrettanto vorrei citare  l’idealista liberale John Bright, la sua lotta quarantennale contro i princìpi della guerra a favore dei  princìpi della pace,la sua opposizione alla guerra di Crimea e la sua lotta contro la politica di Palmerston.

Molti altri sarebbero gli esempi per illustrare come la loro attiva partecipazione al lavoro della comunità,alla politica se preferite,sia cresciuta nel diciannovesimo secolo.

Tuttavia,non è tanto la partecipazione alla politica attiva che pone i Quaccheri in una posizione unica. E’ attraverso l’assistenza silenziosa e anonima che essi hanno lavorato per promuovere la fratellanza tra le nazioni citata nel testamento di Alfred Nobel. Il loro lavoro è iniziato nelle prigioni. Abbiamo sentito parlare di loro dai nostri marinai che trascorsero lunghi anni in carcere durante le guerre napoleoniche. Di nuovo li abbiamo incontrati durante la carestia  irlandese del  1846/1847. Quando le unità navali inglesi bombardarono la costa finlandese durante la guerra di Crimea,i Quaccheri accorsero a sanare le ferite della guerra,ed ancora li ritroviamo in Francia,dopo le devastazioni della guerra del 1870/71.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale,nuovamente i Quaccheri dovettero imparare cos’è soffrire per la propria fede. Rifiutarono di arruolarsi e molti di loro vennero imprigionati,spesso trattati peggio dei criminali. Ma non è questo che vogliamo ricordare. Noi che abbiamo potuto osservare da vicino gli eventi delle Prima Guerra Mondiale e del periodo tra le due guerre probabilmente avremo ricordi più vividi del loro aiuto per alleviare la sofferenza causata dalla guerra. Già nel 1914 i Quaccheri inglesi cominciarono a preparare l’azione di soccorso. Iniziarono la loro opera in Francia,nel distretto della Marna e ,ogniqualvolta possibile,si recarono proprio nei punti in cui la guerra imperversava . Per tutto il conflitto si prodigarono e a guerra terminata,nuove sfide li attendevano…poiché allora come ora fame e malattia si accompagnarono al conflitto. Chi non ricorda la carestia russa del 1920/21 e l’appello di Nansen all’umanità intera per un aiuto?Chi non ricorda la miseria dei bambini viennesi che si protrasse per anni?Ovunque erano i Quaccheri.

Fu la “Friends Service Committee” che, su richiesta di Hoover, si assunse il compito enorme di ottenere cibo per i bambini malati e denutriti in Germania. I corpi di soccorso lavorarono in Polonia e Serbia,continuarono a lavorare in Francia e più tardi,nel corso della guerra civile spagnola, si prodigarono nell’aiutare entrambi i fronti.

Attraverso la loro opera,i Quaccheri ottennero la fiducia di tutti poiché sia i governi che la gente sapevano che il loro unico scopo era portare aiuto. Non aiutavano le persone per attirarle al loro credo religioso,né esisteva per loro distinzione tra amico o nemico. Una chiara dimostrazione di questa fiducia è la donazione di fondi ingenti da parte di altri. I fondi che i Quaccheri avrebbero potuto raccogliere all’interno del movimento non sarebbero mai arrivati a tanto poiché per la maggior parte si tratta di persone di estrazione modesta.

Nel periodo tra le due guerre,il loro impegno sociale crebbe in portata. Sebbene in un certo senso non emergesse nulla di nuovo,la loro opera assunse un aspetto diverso rispetto a quella degli anni propriamente bellici,a causa della natura stessa delle questioni emergenti. Venne posta l’enfasi sulla ricostruzione,sull’educazione e l’insegnamento,ed emersero ora più possibilità di contatto personale rispetto al periodo bellico,quando la necessità primaria sembrava essere la fornitura di cibo e vestiario. Il successo ottenuto tra i minatori del carbone nel West Virginia è un esempio lampante del loro intervento. I Quaccheri risolsero il problema dell’alloggio,procurarono un nuovo lavoro ai disoccupati,crearono una nuova piccola comunità. Per citare uno dei suoi membri,riuscirono a restituire autostima e fiducia nella vita di uomini che era priva di speranza. E questo è solo un esempio tra molti.

La Seconda Guerra Mondiale non segnò i Quaccheri personalmente come la Prima; sia in Inghilterra che negli USA le leggi permisero loro di compensare col lavoro di soccorso la mancata presenza sul fronte militare; non conobbero la prigione né la persecuzione a causa del loro rifiuto delle armi. Inoltre ,in questa guerra ci fu un certo numero di Quaccheri che partecipò attivamente al conflitto,un numero esiguo  se comparato a coloro che si dedicarono alle vittime. Una volta in guerra,il primo compito fu quello di aiutare i rifugiati,compito non facile perché le frontiere di molti paesi vennero ben presto chiuse. La maggior parte dell’Europa venne occupata dai Tedeschi rapidamente e gli USA si mantennero neutrali per poco tempo. La maggior parte dei paesi occupati dai tedeschi erano vicini ai Quaccheri. In Polonia,in verità,venne loro concesso il permesso di aiutare solo coloro che gli stessi Tedeschi avessero scelto,condizione che i Quaccheri non potevano assolutamente accettare. Ciononostante,agirono dove fu possibile,dapprima con un lavoro di benessere sociale in Inghilterra ed in seguito dietro il fronte in molti paesi dell’Europa e dell’Asia e persino in America. Infatti,quando l’America entrò in guerra,l’intera popolazione Giapponese-Americana,in tutto 112,000 persone,di cui 80,000 cittadini Americani, fu evacuata dalla costa occidentale. I Quaccheri corsero in loro soccorso ,contemporaneamente alleggerendo il prevalente atteggiamento anti giapponese di cui queste persone subivano il peso.

Ora, a guerra finita, la necessità di aiuto è più acuta che mai e ciò è vero non solo per l’Europa ma altrettanto per vaste aree dell’Asia. I problemi si fanno via via più pressanti,i prigionieri rilasciati dai campi di concentramento nel 1945,tutti coloro che sono stati rimpatriati dal lavoro forzato o dai campi POW nei paesi nemici,tutte le persone che non hanno più una patri in cui tornare,tutti i senzatetto nelle loro stesse patrie,tutti gli orfani,gli affamati,gli indigenti! Il problema non è semplicemente di fornire cibo o vestiti,ma di riportare le persone alla vita,al lavoro,di ricostruire la loro autostima e la loro fede e speranza nel futuro. Ancora una volta,i Quaccheri sono attivi ovunque. Nell’esatto momento in cui una nazione è stata riaperta,essi sono stati sul posto,in Europa come in Asia,tra connazionali e amici così come tra nemici di un tempo,in Francia e Germania,India e Giappone. Non è facile quantificare il loro contributo,non è qualcosa che si possa misurare unicamente secondo parametri economici,ma forse un indizio può darlo il fatto che il budget della Commissione per l’anno passato è stato di 46 milioni di corone svedesi,questo  relativamente alla sola  Commissione Americana. In tutti i paesi i Quaccheri hanno preso parte attiva ad altre operazioni di soccorso,per esempio nel lavoro dell’UNRRA in vari luoghi come Vienna e la Grecia.

Oggi i Quaccheri sono coinvolti in un progetto che continuerà per molti anni a venire. Ma anche esaminando nel dettaglio i progetti di soccorso,ciò non ci darebbe una visione più intima del loro significato,poiché non è nell’ampiezza o nella pratica del loro intervento che si esplicita il senso profondo di ciò che hanno dato . E’ nello spirito che sottende questo intervento. Non siamo stati mandati per convertire,afferma un giovane Quacchero,ma per uno scopo preciso,cioè costruire ispirati dall’amore ciò che è stato distrutto dall’odio. Non siamo missionari . Non possiamo dire se anche solo una persona sia stata convertita. Queste cose non succedono in fretta. Quando il nostro intervento sarà finito,ciò non vorrà dire che la nostra influenza svanirà. Non ci siamo fatti avanti per vantarci di quanto siamo buoni. No. La cosa che sembra più importante è che mentre nel mondo impazza una guerra nel nome di Cristo,noi possiamo fasciare le ferite della guerra nel nome di Cristo. La Religione significa ben poco  finché non è tradotta in una azione positiva.

Questo è un messaggio di buone azioni,il messaggio per cui gli uomini possono trovarsi l’un altro a dispetto della guerra,della razza. Non è allora qui che possiamo fondare la speranza della pace tra le nazioni,di costruirla nell’ uomo stesso cosicché diventi  impossibile risolvere le dispute con l’atto di forza? Tutti  noi siamo consapevoli che ancora questa strada è lunga da percorrere. E tuttavia,quando vediamo con i nostri occhi la grande volontà di aiutare coloro che hanno sofferto,una generosità sconosciuta prima della guerra e spesso ancora più grande tra quelli che hanno meno,non è lecito sperare che ci sia qualcosa nel cuore dell’uomo su cui poter costruire,che si possa un giorno raggiungere il nostro obiettivo se solo fosse possibile mettere in contatto le persone in ogni dove?

I Quaccheri ci hanno mostrato che è traducibile in azione ciò che giace nel profondo del cuore di molti: compassione per gli altri,il desiderio di aiutarli,quella ricca espressione di “simpatia” tra tutti gli uomini,a dispetto della nazionalità o della razza che,tradotta in azioni,deve formare la base di una pace duratura. Per questa sola ragione i Quaccheri meritano di ricevere il Premio Nobel per la Pace ,oggi.

Ma ci hanno dato qualcosa in più:ci hanno mostrato il potere che deriva dalla fede nella vittoria dello spirito sulla  forza . Questo riporta alla memoria due versi tratti dalle poesie di Arnulf Overlands che hanno dato conforto a tanti di noi durante la guerra…e non trovo miglior congedo….

L’inerme solo

Può attingere alle eterne fonti

Lo spirito solo concede vittoria

Jahn Gunnar

Traduzioni a cura di Lucia, piena di nostre benedizioni

Friends Service Council (The Quakers)

Fondazione: 1647 a Londra, Regno Unito

Campo: Movimento per la Pace

Premio : 1/2   (condiviso)

“Children of Light” ( Figli della Luce)

Nel  1947,in occasione del tricentenario dalla fondazione della Comunità Cristiana dei Quaccheri, la Commissione per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace ha stabilito di insignire del Premio  due organizzazioni della Congregazione. La prima ,il “ Friends Service Council”, è stata fondata nel 1927 per compiere l’opera di missione ed aiuto dei Quaccheri Inglesi. Le sue attività si fondano su antiche tradizioni. Secondo il principio per cui la bontà di Dio  si rivela nelle buone azioni, i Quaccheri per lungo tempo si  prodigarono nel portare aiuto ai poveri ed agli ammalati. Considerarono l’ingiustizia sociale e l’intolleranza importanti cause di conflitto e furono in  testa alla lotta contro la schiavitù a favore di riforme sociali e dei diritti delle donne.

Si opposero all’uso delle armi e nei primi anni dell’800 contribuirono alla creazione delle prime associazioni per la Pace. In entrambe le guerre mondiali presero parte a progetti umanitari di aiuto a favore delle vittime di guerra civili e militari. I Premi del 1947 simboleggiano il riconoscimento da parte della Commissione per il Premio Nobel sia dell’attività pionieristica nel movimento mondiale per la pace, che dell’azione umanitaria compiuta senza preconcetti riguardo a razza o nazionalità.

“American Friends Service Committee” (The Quakers)

Anno di Fondazione: 1917,Washington DC, USA

Campo:  Movimento per la Pace

Premio: ½ (condiviso)

La Bontà di Dio si rivela nell’Amore Fraterno

La seconda organizzazione a ricevere il Premio Nobel per la Pace ex aequo è l “American Friends Service Committee” ,fondata nel 1917 quando gli Stati Uniti furono coinvolti nella Prima Guerra Mondiale.

Al pari dei loro fratelli inglesi, i Quaccheri Americani cercarono di dimostrare che l’amore di Dio per l’uomo si rivela nelle buone opere.

Avendo ottenuto dal Governo l’autorizzazione a prodigarsi in campo umanitario quale alternativa alla partecipazione al conflitto, essi contribuirono alla ricostruzione della Francia.

I  Quaccheri costruirono alloggi provvisori, fornirono bestiame e sementi, furono molto attivi anche nell’aiuto agli ammalati ed alle gravide. Dopo la guerra intrapresero impressionanti progetti umanitari in Germania ed Unione Sovietica , luoghi di grande sofferenza e bisogno.

Negli anni ’30 i Quaccheri furono attivamente al fianco dei rifugiati ebrei così come delle vittime di entrambi i fronti della Guerra Civile Spagnola.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo l’attacco di Pearl Harbor si occuparono dei Giapponesi-Americani internati.

A guerra finita si dedicarono in particolare alle situazioni di grave  sfruttamento lavorativo e dei prigionieri di guerra nelle regioni sfigurate dal conflitto

Traduzione delle note al discorso di Jahn Gunnar. (E’ stato mantenuto il numero e l’ordine delle note nel testo inglese) reperibile sui siti www.quaccheri.it o www.ecumenici.it

*Mr. Jahn, attualmente  anche direttore della Banca di Norvegia, ha tenuto questo discorso il 10 Dicembre 1947 all’Auditorium dell’Università di Oslo. Al termine, insignì del premio e delle medaglie del Nobel Miss Margareth A. Backhouse, rappresentante del  Friends Service Council ed il Prof. Henry James Cadbury, rappresentante dell’American Friends Service Committee.   Entrambi i rappresentanti delle succitate commissioni risposero  con un breve discorso di accettazione del premio. La traduzione inglese del discorso di Mr. Jahn è basata sul testo norvegese in “Les Prix Nobel” che contiene anche una traduzione francese.

NOTE

  1. George Fox (1624/1691),leader religioso e predicatore.
  2. Oliver Cromwell (1599/1658) Lord Protector (Protettore) di Inghilterra (1653/1658).
  3. William Penn (1644/1718), Quacchero inglese, predicatore e scrittore, applicò le sue idee di governo liberale dapprima allo statuto del West Jersey, in seguito alla colonia di Pennsylvania.
  4. Elizabeth Gurney Fry (1780/1845) ministro e filantropa Quacchera inglese interessata alla riforma delle prigioni.
  5. John Wolman (1720/1772) predicatore abolizionista Quacchero.
  6. John Bright (1811/1889) statista ed oratore inglese, di discendenza Quacchera, membro del Parlamento quasi ininterrottamente dal 1843 al 1889.
  7. Guerra di Crimea (1853/1856) : Russia contro Turchia,Inghilterra,Francia
  8. Henry John Temple Palmerston (1784/1865),statista inglese, in carica quasi ininterrottamente dal 1809 al 1865 come Ministro di Guerra, Ministro agli Affari Esteri,Ministro agli Interni e Primo Ministro.
  9. Guerre Napoleoniche :1803-1815
  10. Al tempo della Guerra di Crimea, la Finlandia era un granducato russo.
  11. La Guerra Franco Prussiana (19 luglio 1870- 28 Gennaio 1871)
  12. Herbert Hoover (1874-1964) ,presidente degli Stati Uniti (1929-1933);durante e dopo la Prima Guerra Mondiale fu a capo della US Food Administration e delle commissioni per i soccorsi in guerra
  13. Guerra Civile Spagnola (1936-1939)
  14. La United Nations Relief and Rehabilitation Administration  (UNRRA) [Ente delle Nazioni Unite per l’assistenza e la riabilitazione] fu fondata nel 1943 per portare aiuto alle aree liberate dai poteri dell ‘ Asse (Alleanza). Cessò l’attività in Europa nel 1947 sostituita dalla FAO e dal l ‘IRO
  15. La traduzione di questo passaggio è tratta da “The Friends Quarterly” (rivista ) dell’Aprile 1948 (75)
  16. Arnulf Overland (1889-1968)

Qui il testo in inglese del sito ufficiale dei Premi

http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/1947/press.html

Reddito di base 2020: una marcia per il cambiamento

25.09.2020 – New York City – Jhon Sánchez

Quest’articolo è disponibile anche in: IngleseTedescoGreco

Reddito di base 2020: una marcia per il cambiamento
#MarciaRedditodiBase2020 #NYC (Immagine di @trickleupnyc social media)

Di Jhon Sánchez

Ruth Bader Ginsburg scrisse: “Il tempo è dalla parte del cambiamento”. Ieri, ancora inconsapevole della morte di Ruth Bader Ginsburg, mi sono connesso all’evento online per celebrare l’avanzamento della campagna sul reddito di base universale (Universal Basic Income) negli USA e nel mondo. Quando l’ospite ha reso omaggio a Ruth Bader Ginsburg, mi è sembrato un atto di buon senso. Il giudice Ginsburg non solo ha portato in tribunale i casi più importanti in materia di discriminazione di genere, ma ha anche emesso decisioni e dissensi perseguendo la difesa dei diritti civili.

Con la morte del giudice Ginsburg e di fronte a un tribunale ostile contro i diritti civili, la lotta per l’uguaglianza deve affrontare i bisogni comuni delle persone. Abbiamo bisogno di soluzioni concrete che aiutino i lavoratori, i disoccupati, gli ex detenuti e le madri single. Il reddito di base universale garantirebbe un versamento mensile a tutti i cittadini, indipendentemente dal sesso, dalla religione o dalla propria condizione economica. Così si risolverebbe la crescente disuguaglianza economica in un paese in cui il 40% dei cittadini non riesce a risparmiare nemmeno 400 $ da utilizzare in caso d’emergenza. 

Dopo la campagna presidenziale di Andrew Yang e dopo il COVID-19, il reddito di base universale è attualmente un argomento importante nel dibattito politico. Kamala Harris, ad esempio, propone il Monthly Economic Crisis Support Act (Legge sul contributo mensile contro la crisi economica) che concederebbe, durante la pandemia, pagamenti mensili di 2.000 $ a tutti i residenti negli Stati Uniti.

Di questo si discute non tanto a livello nazionale, quanto e soprattutto a livello comunale. Già 25 sindaci si sono uniti all’iniziativa Mayor for a Guaranteed Income (MGI) pensata da Michael D. Tubbs (Stockton, CA). La MGI afferma che “le città sono i laboratori della democrazia e i sindaci sono i più vicini alle comunità che servono. I sindaci vedono i reali effetti quotidiani dell’insicurezza economica e sono i più attrezzati per difendere i loro residenti”.

E l’esperimento è già in corso. A Stockton, in California, le persone stanno ricevendo 500 $ al mese da febbraio 2019. Il sindaco Melvin Carter da Saint Paul, Minnesota, ha firmato il People’s Prosperity Pilot, un programma di attuazione del reddito garantito  che darebbe 500 $ al mese alle famiglie con un reddito basso e selezionate casualmente.

Altri candidati si riuniranno in congresso per discutere della piattaforma UBI. Blair Walsingham, dal primo distretto congressuale del Tennessee, Donna Imam, dal 31° distretto congressuale della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti del Texas, e David Kim, dal 34° distretto congressuale della California sono solo alcuni di questi.

Il 19 settembre, in Europa, Canada e negli Stati Uniti si sono svolte marce e altri eventi per promuovere la legislazione a favore dell’UBI. Lunedì 21 settembre, gli organizzatori hanno anche invitato le persone a partecipare per telefono a un evento bancario, al fine di sostenere Donna Imam e David Kim. Puoi iscriverti qui per partecipare.

In una delle sue opinioni dissenzienti, citando Martin Luther King Jr, il giudice Ginsburg disse: “L’arco dell’universo morale è lungo, ma tende alla giustizia”. Poi ha proseguito: “Ma si piega solo in quella direzione, se c’è un impegno costante nel portare a termine il compito”. Ora, dobbiamo rendere omaggio a persone come Ruth Bader Ginsburg per la sua storica lotta a favore della giustizia. Ma dobbiamo anche rendere omaggio a tutti gli attivisti, che seguono i suoi consigli e che, con impegno costante, stanno lavorando per un reddito di base universale.

Traduzione dall’inglese di Giulia Paola Pattavina. Revisione di Ilaria Cuppone

Meditazione: shabbat shalom

” Tutto avviene secondo un ritmo più profondo. Ascoltarlo è la cosa più importante che si può imparare in questa vita”

Etty Hillesum

Bisogna temere la morte fuori dal pericolo, e non nel pericolo: perché si deve essere uomini

Blaise Paiscal

*1996 Afghanistan : i Talebani occupano Kabul

* Giornata europea delle lingue

*1893 nasce a Berlino George Grosz, pittore e disegnatore tedesco

“La vera preghiera non è un’opera , un esercizio, un atteggiamento devoto, ma è il bambino che prega al cuore del padre. Dunque essa non è per niente dimostrativa, né davanti a Dio, né a noi stessi, né ad altri.

Dietrich Bonhoeffer

Ringrazio Gesù: ieri mattina dopo 10 giorni di ansia sono tornati normali i valori di coagulazione del sangue. Purtroppo mi è ancora negato il diritto alla salute di verificare dopo 10 mesi dall’ultimo esame specialistico verificare se il trombo è rientrato, dopo una verifica negativa. Causa coronavirus e rifiuto di certi medici di riprendere le visite mediche ospedaliere normali.

Preghiera

L’amore di Dio ci ha fino a ora custoditi e benedetti. E’ un amore immutabile, perchè Egli è immutabile . Non sappiamo che cosa ci riserverà il futuro , ma conosciamo Colui che è lo stesso, ieri, oggi e per l’Eternità. Mettiamo la nostra mano di nuovo nella sua e chiediamogli “Guidaci tu!”

Hudson Taylor

O Dio nostro, o Dio dei nostri padri e delle nostre madri,

si estenda il glorioso tuo Regno su tutto l’universo; brilla la divina tua maestà sulla terra è la tua suprema Potenza si manifesti e si compia in tutto il suo splendore agli sguardo degli abitanti della terra.

Amen

Preghiera ebraica

Buon compleanno Edith Abbott (settembre) 26, 1876 luglio 1957)! Suffragista. Pacifista. Assistente sociale. Economista. Educatrice. Scrittice. Una delle organizzatrici nel 1915 del Partito della Pace Donna (un’organizzazione pacifista che in seguito divenne la Lega Internazionale femminile per la Peace & Libertà). Nata ed è morta a Grand Island, Nebraska. Seppellita nel cimitero di Grand Island.

~ La serie Marginal Mennonite Society Heroes

Buon compleanno, Mary Elisabeth Dreier (settembre) 26 agosto 1875-Agosto. 15, 1963)! Suffragista. Attivista sindacale. Attivista anti-guerra. Avvocato del disarmo nucleare. Nel 1905, Mary incontrò Frances Kellor la collega riformatrice. Le due donne sono diventate partner, condividendo una casa per 47 anni. Nel 1906 Mary divenne presidente della filiale di New York della Women’s Trade Union League. Più tardi è stata presidente del Suffrage Party femminile di New York City. Nata a Brooklyn, New York. Morta a Bar Harbor, Maine. Seppellita nel cimitero di Green Wood, Brooklyn.

~ La serie Marginal Mennonite Society Heroes

Buon compleanno Francis Daniel Pastorius (settembre) 26, 1651-Gennaio. 1720)! Luterano è diventato Quaker. Pacifista. Avvocato. Poeta. Maestro. Fondatore di Germantown, Pennsylvania nel 1683. Nel 1688 Francis ha redatto una petizione riconosciuta come prima protesta contro la schiavitù nelle colonie americane. I firmatari della petizione erano quaker, ma alcuni avevano lo sfondo mennonite. Francis è probabilmente sepolto nel cimitero degli Amici di Germantown, 47 W. Coulter Street. Alcuni credono che sia stato sepolto nel Geissler Burying Ground, che in seguito fu costruito da St. Chiesa episcopale di Michael. Nato a Sommerhausen, Germania. (Foto: casa Pastorius, 25 High Street, Germantown. Il mio cuore è il mio cuore

~ La serie Marginal Mennonite Society Heroes

Per un cristianesimo nonviolento

A volte nel settembre 1562 o poco dopo, Georg Friesen fu giustiziato annegando nel Reno, a Colonia, in Germania. Era un Anabaptista, un gabinetmaker per commercio. (Vedi lo specchio dei martiri, pp. 661-663.) Lo specchio dei martiri include una lettera scritta da Georg dalla prigione. Era stato imprigionato con un altro anabaptista di nome Wilhelm von Keppel. Anche Wilhelm è stato condannato ad essere annegato. Ma dopo che Georg andò sott’acqua, Wilhelm ritrasse per salvarsi la vita. Wilhelm era un ex sacerdote cattolico, fibbia per commercio.

~ La serie di esecuzioni anabaptist della Marginal Mennonite Society