La Garibaldi

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Le “Brigate Garibaldi” ebbero rapido e costante sviluppo, forti di un’esperienza maturata nelle guerre civili di altri paese, con posizione di rilievo nell’organizzazione partigiana sia per l’ordinamento dei reparti combattenti sia dei servizi nel continuo processo di unificazione.

Le Brigate sono di chiara ideologia comunista che ha una lunga tradizione di opposizione al Fascismo, iniziata già dal 1922. L’impostazione è di tipo militare, cioè uso delle armi ed azioni del “mordi e fuggi”. Non è più una posizione di trincea, come dice Mario Colombo in un’intervista ma una pianificazione rapida dei combattimenti e delle imboscate con ritiri altrettanto rapidi, una volta portate a compimento le operazioni di guerriglia.

La Garibaldi raccoglieva aderenti da tutta Europa, tanto che si erano già costituite le BRIGATE INTERNAZIONALI durante la Guerra di Spagna nel 1936/39, guidate da Luingi Longo e sovvenzionate con armi e mezzi dell’Unione Sovietica.

Gli italiani volontari confluirono nel Battaglione Garibaldi – III Compagnia – 12 BRIGADE INTERNACIONAL.

In Valdossola queste Brigate, dopo l’8 settembre, si danno un’organizzazione al comando di Vincenzo “Cino” Moscatelli, che conduceva con decisione e con preparazione ormai consolidata di guerriglia.

Togliatti appoggiò queste Brigate con il sostegno del Partito Comunista e si incontrò con Moscatelli assicurandogli il suo appoggio.